Quattro interdittive antimafia a società mantovane collegate all”ndrangheta. Una controllava i cantieri dei Mondiali di Cortina 2021

Contrasto a caporalato e lavoro nero, il Prefetto attiverà la cabina di regia

MANTOVA – Quattro interdittive antimafia. Sono quelle emesse a settembre dal Prefetto di Mantova Carolina Bellantoni nei confronti di altrettante società, con sede in provincia e operanti nel settore edile. Le interdittive sono scaturite dal rigetto delle istanze di iscrizione nelle white list presentate dalle quattro imprese.
Nel primo semestre di quest’anno il GIA (Gruppo Interforze Antimafia) operante presso la stessa Prefettura è stato molto impegnato proprio sul controllo di alcune società con sede nel mantovano che hanno fatto richiesta di iscrizione nelle white list o che ne dovevano effettuare il rinnovo.
I controlli sulle società iscritte in white list possono essere, infatti, effettuati in ogni momento e possono giungere alla cancellazione dalle liste delle imprese sospettate di condizionamento.
Tali controlli hanno evidenziato che tutte e quattro le società in questione risultano collegate – per contiguità o per rapporti di parentela o per correlazioni con soggetti indagati per reati spia o colpiti da altri provvedimenti interdittivi – a organizzazioni mafiose principalmente orbitanti negli ambienti della ‘ndrangheta. I clan di riferimento sono quelli dei Grande Aracri, dei Iannazzo Giampà e dei Giardino.
Le sedi delle società colpite dai provvedimenti del Prefetto riguardano tutte le aree della provincia e fanno emergere, in generale, un sistema volto alla mimetizzazione delle attività della criminalità organizzata nel nostro territorio, attività che, spesso, vedono le società operanti in altri contesti territoriali ed intestate a soggetti prestanome
L’ultima delle quattro interdittive è stata adottata dopo complessi accertamenti svolti dai GIA di Belluno e Mantova dopo la stipula di un protocollo di legalità finalizzato a svolgere accertamenti sulle ditte che partecipano ai lavori per i Mondiali di sci Cortina 2021.
Gli accessi nei cantieri effettuati dalle Forze di Polizia di Belluno hanno in particolare evidenziato la presenza di soggetti con gravi precedenti penali rilevanti sotto il profilo antimafia dipendenti da una ditta mantovana.
Di qui i controlli successivamente effettuati dalla Prefettura di Mantova che, partendo da quelli comunicati dalla Prefettura di Belluno, hanno fatto emergere, in particolare, un sistema finalizzato all’utilizzo “non genuino” dell’istituto del distacco di dipendenti quale nuovo strumento per aggirare i controlli antimafia. La ditta in questione non avrebbe infatti partecipato alle gare per i Mondiali di sci né usufruito di subappalti, ma si sarebbe limitata a distaccare propri dipendenti che di fatto assumevano il controllo dei cantieri coordinando anche i noli a freddo forniti dalle altre società di cui i dipendenti stessi erano soci o titolari.
Il GIA di Mantova ha anche messo in luce, attraverso l’esame delle fatturazioni, pure il collegamento della ditta mantovana con ulteriori società con sede in Veneto ed Emilia Romagna, sottoposte, a cascata, all’esame delle Prefetture competenti.
I quattro provvedimenti sono già stati notificati alle società interessate. concludendo un iter che vede la rete delle Prefetture sempre più impegnata nello scambio di informazioni, fattore di vitale importanza per una efficace attività preventiva antimafia

 

 

 

 

 

 

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