Quattro linee guida per la riforma sanitaria in Lombardia

Ospedali e ambulatori aperti anche la sera, nei festivi e prefestivi: al via la sperimentazione in Lombardia

Regione Lombardia sintetizza i contenuti delle linee guida per la riforma sanitaria citando quattro principi chiave: approccio one health, conferma del criterio della libertà di scelta cittadini e del rapporto pubblico-privato, raccordo mondo produttivo, università e ricerca scientifica.

“Si tratta di un intervento frutto dell’analisi dei risultati raggiunti nel quinquennio dalla legge – spiega Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia – che ha messo in luce punti di forza ed aspetti da migliorare. Se da un lato l’eccellenza ospedaliera lombarda e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico si sono attestati ai vertici di qualità nazionale, dall’altro è emersa la necessità di valorizzare l’esperienza dell’attività territoriale con continuità dei percorsi di cura, anche alla luce dell’esperienza della pandemia”.
I principi cardine individuati nelle Linee guida sono appunto un approccio ‘One Health’, libertà di scelta del cittadino, rapporto fra pubblico e privato e il raccordo tra mondo produttivo e realtà universitarie e della ricerca. L’assessorato al Welfare sarà sempre più caratterizzato da un ruolo di governo anche attraverso l’irrobustimento della funzione d’indirizzo nei confronti delle Agenzie di tutela della salute (Ats) e degli erogatori pubblici e privati.
Alle Ats spetteranno, tra l’altro, la gestione sanitaria e flussi relativi, autorizzazioni sanitarie e istruttoria accreditamento, negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie; controlli sanitari ad enti pubblici e privati, programmazione attività di prevenzione, coordinamento degli approvvigionamenti in raccordo con Aria, acquisizione del personale con procedure accentrate e formazione. Le Asst si occuperanno delle sedi di Distretti e attività erogative.

Le Asst si occuperanno delle sedi di Distretti e attività erogative; dipartimento Cure primarie; dipartimento Salute mentale; dipartimento funzionale di prevenzione; i poli Ospedaliero e Territoriale, articolato in Distretti, che coincidono con gli ambiti sociali.  In coerenza con quanto prescritto dal Ministero della Salute e da Agenas, nell’ambito delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali, troveranno collocazione i Distretti e tutte le attività erogative, portando a compimento definitivamente il disegno della legge regionale n. 23/2015.

Medicina territoriale. Dopo le polemiche, non solo nel corso dell’emergenza Covid, sulla fragilità della rete territoriale, la Regione non manca di sottolineare come “la proposta legge di riforma pone particolare attenzione alla medicina territoriale, che rappresenterà sempre più l’interfaccia privilegiata tra cittadino e sistema socio sanitario, anche attraverso una sempre maggiore valorizzazione tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e un’integrazione con gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri. Si dovranno prevedere forme di facilitazione nelle attività dei medici e, mediante lo sviluppo di sedi fisiche, dovrà realmente realizzarsi un’efficace integrazione professionale”.

L’assetto organizzativo del Sistema socio-sanitario lombardo prevede il governo e l’erogazione delle prestazioni per la tutela della salute nei dipartimenti di prevenzione quali articolazioni delle Asst, unitamente ai dipartimenti di salute mentale e all’istituzione dei distretti con funzione di governo ed erogazione delle prestazioni del polo territoriale prevedendo un adeguato coinvolgimento dei sindaci.

Il commento dei consiglieri della Lega
“Le linee di sviluppo presentate dalla vicepresidente Moratti sono la sintesi di un percorso condiviso da tutta la maggioranza di governo di Regione Lombardia. Elementi di indirizzo questi che faranno da sfondo alle audizioni degli stakeholder che prenderanno il via nei prossimi giorni e che permetteranno di progettare la sanità lombarda del futuro con approccio one health dove salute, tutela animale e dell’ambiente viaggiano di pari passo”.
Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del gruppo Lega in Commissione Sanità e Politiche Sociali del Pirellone. “A chi ci accusa di ritardo e di procedere in ordine sparso – continuano i consiglieri -, rispondiamo con i fatti: siamo la prima regione d’Italia a programmare l’attuazione della missione 6 del PNRR e ad integrarla con fondi propri, con una visione che permetterà di coronare gli obiettivi ambiziosi che già la legge 23 del 2015 aveva avviato” aggiungono i consiglieri

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