QUISTELLO – «Biodiversità non significa solo salvaguardia della specie, ma vuol dire anche opportunità di reddito per gli agricoltori e per le imprese agricole, ed è in questi contesti che si inserisce l’attività di Coldiretti e di Campagna Amica, finalizzata a salvaguardare il patrimonio che vive sul pianeta e a garantire un futuro all’agricoltura». Così il direttore di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini, ha esordito questa mattina a Quistello intervenendo al convegno organizzato dalla sezione locale della federazione intitolato “L’arca di Noè: il valore della biodiversità”, per celebrare la tradizionale festa di Sant’Antonio abate. Un incontro che ha dato avvio ad una due giorni ricca di appuntamenti che culmineranno domani alle 15 nella chiesetta della Gaidella con la benedizione degli animali.
Difesa della diversificazione e coltivazione delle relazioni come segnale di equilibrio fra uomo e natura, ma anche fra uomini. Con uno sguardo dalle Sacre Scritture fino all’attualità dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, un percorso dalla Bibbia ai giorni nostri raccontato dal vescovo di Mantova monsignor Marco Busca.
Una biodiversità che nel messaggio di Dio invita “allo stupore e alla meraviglia”, consapevoli del messaggio di Bernardo di Chiaravalle («troverai più nei boschi che nei libri») e con l’invito a superare l’antropocentrismo che può ridurre il rapporto con la natura e gli animali a un asservimento all’uomo, il vescovo Busca ha ricordato anche le attenzioni in direzione “ecologica” di San Francesco d’Assisi «e il suo chiamare fratello e sorella per ribadire un legame con la terra, il cosmo e gli animali, che quando viene meno spalanca la porta al caos».
Quello della biodiversità è un mondo sconfinato. «Si calcola che le specie sul nostro pianeta siano oltre tre milioni e mezzo – ha dichiarato il professor Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica all’Università di Cagliari. – Di queste ne conosciamo circa la metà».
La sensibilità verso il tema ha cominciato a diffondersi dalla fine degli anni Ottanta, ma ancora c’è molto da fare. «In Italia non abbiamo una legge nazionale per la protezione della flora, unico Paese in Europa ad essere carente – ha puntualizzato Bacchetta. – Dovremmo fare di più, magari prevedendo di salire dal 20% al 30% di aree protette in Italia».
All’inizio della mattinata di lavori sono intervenuti don Roberto Buzzola, priore di Quistello, l’assessore comunale alla Cultura Moreno Piccinini e il presidente di Coldiretti Quistello Roberto Siliprandi, che ha consegnato la statua di Sant’Antonio quale riconoscimento a Fabio Trentini, storico segretario di zona di Coldiretti, in forza oggi nella zona di Sermide e Ostiglia.