Quistello, successo per il primo Iftar di Ramadan aperto a tutti: 200 partecipanti

SAN BENEDETTO/QUISTELLO – Alcuni cittadini musulmani residenti a Quistello e San Benedetto Po hanno lanciato l’invito a condividere tutti insieme per la prima volta nella zona un Iftar, la cena dopo il tramonto che segna la rottura del digiuno durante i giorni del mese sacro di Ramadan, iniziato quest’anno l’11 marzo. La risposta, nella serata del 16 marzo scorso, ha superato ogni aspettativa, sia sul fronte dei circa 200 partecipanti alla serata giunti anche da Quingentole, San Giacomo Segnate, Suzzara, Mantova, Modena, sia su quello dei contributi culinari preparati in abbondanza da rasdore di tutte le nazionalità. Le famiglie organizzatrici dell’evento hanno infatti contribuito solo in parte alla cucina dei piatti tradizionali condivisi sulla tavola, mentre un gran numero di pietanze è stato preparato con generosità da altri commensali: i marocchini si sono sbizzarriti in harira, cous cous e tajin, msemmen e batbot, sfouf e shebakia, gli italiani hanno portato pizza e torte, i tunisini brik, chorba e dolci vari e si è potuto assaggiare anche qualche piatto bengalese, pakistano e indiano. L’appello ha avuto grande risonanza anche grazie alla collaborazione del locale Centro di Ascolto “San Benedetto Onlus” che, in rete con Caritas Diocesana, ha sostenuto gli amici musulmani in ogni fase dell’iniziativa. Grande merito e riconoscenza vanno anche alla Pro Loco di Quistello per aver concesso gratuitamente tavoli e panche, così come alla Parrocchia per aver offerto gli spazi dell’oratorio e del cortile adiacente in cui si sono tenuti dalle 18.00 fino a sera tardi la preghiera e la cena condivisi. Non è stata infatti solo un’occasione festaiola in cui cenare insieme, ma anche un momento pregnante di conoscenza e arricchimento reciproco a livello religioso e culturale. Al calare del sole, alle 18.29, l’Imam giunto dalla moschea di Suzzara ha infatti intonato al microfono la preghiera canonica del tramonto, chiamata in arabo salat al-Maghrib, davanti a una ventina di uomini, ragazzi e bambini prostrati in fila su un unico lungo tappeto. Significativo il contemporaneo scoccare delle campane sovrastanti il cortile, seguito dal caloroso scambio di saluti con il parroco don Matteo Pinotti che ha invitato a sua volta i presenti cattolici ad unirsi tramite il Padre Nostro ad una comune invocazione per la pace nel mondo. Durante la cena è stato invece il turno di Fatima, una ragazza maghrebina appena trasferitasi a Quistello, che ha soddisfatto la curiosità di tutti gli italiani presenti spiegando in maniera approfondita significato, valori e tradizioni del Ramadan. Le sue parole “conoscenza è libertà” sono state riprese anche dalla sindaca Dall’Oglio, che ha salutato tutti a nome di un’amministrazione comunale che ha appoggiato l’idea fin dall’inizio e provveduto alla realizzazione del volantino e alla promozione dell’appuntamento. La scintilla che ha fatto scoccare tutto risale al sogno espresso da Khadija durante il suo intervento tra il pubblico partecipante alla festa etnica tenutasi il 7 gennaio all’Hub di Quistello, promossa a inizio anno dall’esercente locale Bazar Marano. Fatto proprio con dedizione e altruismo da tutti gli attori finora citati, sabato 16 marzo il sogno è diventato realtà e spera di continuare a vivere nell’organizzazione di eventi simili in futuro, anche nei paesi limitrofi.

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