“Con il raddoppio della Mantova-Piadena Rfi sembra voler inaugurare un nuovo metodo per l’esecuzione dei lavori sulle linee ferroviarie. Anzichè continuare con la buona prassi di fare i lavori di potenziamento o raddoppio tenendo la linea interessata aperta al traffico,questa volta si è deciso di chiuderla”. A sostenerlo è Europa Verde che prosegue: “quasi sempre è stato possibile evitare gli enormi disagi provocati dalla chiusura. Eppure,operando di notte e utilizzando le nuove tecnologie, si potrebbe evitare la sua interruzione che costringe i pendolari ad utilizzare autobus sostitutivi con scomodi trasbordi. Le merci finirebbero per essere trasportate sui Tir, con pesanti conseguenze ambientali e prevedibili cali d’utenza,difficilmente recuperabili in futuro. Inoltre Rfi non ha fatto ancora sapere quanto resterà chiusa la tratta Piadena Cremona. Si parla di altri due anni. Con questi abnormi tempi realizzativi,cosa succederà quando cominceranno i lavori da Cremona a Codogno?”
“Il progetto del raddoppio della Mantova Piadena, già appaltato può essere rivisto, come è successo recentemente per la tratta dell’alta velocità Verona-Padova. Infatti il Comune di Vicenza ha sollevato il problema per evitare che la viabilità cittadina venisse interrotta per almeno due anni. Non è un mistero che, per molti motivi, il Pnrr sia oramai soggetto a tante variazioni e che il finanziamento delle opere sia in ritardo visto che la terza tranche economica non è stata ancora incassata dall’Italia. Pertanto la regione Lombardia potrebbe utilizzare questa attesa per concordare con Rfi la revisione del progetto” conclude Europa Verde