Rapine, furti e minacce in centro a Mantova: arrestato l’ultimo esponente della baby gang

MANTOVA – Rapine e furti aggravati, spesso accompagnati da minacce, percosse, utilizzo di armi ed altri comportamenti vessatori: arrestato questa mattina dagli agenti della Polizia di Stato, a seguito di una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale dei Minori di Brescia per il ruolo preminente da egli rivestito, il colpevole di tutto ciò. Si tratta di un 16enne pluripregiudicato, il quale avrebbe agito in complicità con il fratello e con altri giovani pregiudicati locali, attualmente tutti detenuti in carcere, nel compimento di numerose rapine commesse nel centro cittadino di Mantova.
Ora, a seguito del prosieguo delle indagini effettuate dagli investigatori della Polizia mantovana è stato possibile ricostruire i seguenti episodi criminali che hanno terrorizzato nei mesi scorsi numerosi giovani rimasti vittime della violenza di questa c cosiddetta “Baby Gang”, le loro famiglie nonché diversi loro coetanei e compagni di scuola.
Gli episodi
Primo febbraio: a Porto Catena a mezzanotte, il giovane arrestato. unitamente ad un complice, dopo aver chiesto ad un diciottenne, che assieme ad un amico si trovava a passare nei paraggi, se avesse avuto da cambiare una banconota di medio taglio, al momento in cui la vittima estraeva il proprio portafogli costoro la aggredivano fulmineamente e gli sottraevano con violenza il portafogli stesso, impossessandosi del denaro che vi era contenuto, circa 20 euro.
Nello stessa sera il criminale, unitamente al fratello 19enne   V.M., attualmente detenuto per questi ed altri reati, dopo aver chiesto ad un ragazzino se avesse avuto da cambiare una banconota da 20 euro, al momento in cui quest’ultimo estraeva il portafoglio i due delinquenti glielo sottraevano con violenza e minaccia.
7 febbraio: in Piazza Virgiliana, unitamente a due complici, tra i quali il fratello V.M.., il giovane arrestato avrebbe minacciato e rapinato 2 giubbotti e 40 euro a 3 minorenni.
Sempre il 7 febbraio, sempre in Piazza Virgiliana e sempre in complicità con il fratello maggiore V. M., l’arrestato con violenza e minaccia nei confronti di 4 ragazzini che si trovavano occasionalmente a transitare in zona, tentava di rapinare i malcapitati, intimorendoli con frasi del tipo “sapete che ho un coltello”. Poiché le vittime riferivano di non aver alcun denaro con loro, i due criminali acconsentivano a farli allontanare solo dopo averli “perquisiti” per verificare se stessero dicendo il vero;
9 febbraio: in Piazza Martiri di Belfiore, all’una costui ed un complice hanno rapinato 2 giovani diciannovenni della somma complessiva di 60 euro, dopo averli minacciati, aver usato violenza nei confronti di uno di essi ed avergli procurato lesioni ad una mano. In quella circostanza, il giovane criminale ed il complice, dopo essere giunti ai Giardini Viola a bordo di due biciclette ed aver notato un gruppetto composto da alcuni giovani, si avvicinavano a due di essi chiedendo loro se avessero del “fumo”; alla risposta negativa, li minacciavano intimando loro di mostrare i portafogli, li aggredivano e sottraevano tutto il denaro in loro possesso;
L’arresto
A seguito dell’informativa inviata all’Autorità Giudiziaria competente, il Tribunale dei Minorenni di Brescia, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso a carico del 16 delinquente un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, in relazione anche ai suoi numerosi precedenti specifici oltre che per la sua pericolosità sociale e per la “totale assenza di freni inibitori, insieme ad una distorta convinzione della garanzia di impunità”.
All’alba di oggi, al termine di ininterrotte ricerche effettuate dalla Squadra Mobile della Questura in questi ultimi mesi – anche in collaborazione con l’Interpol, poiché si era venuti a conoscenza che il ricercato, subito dopo l’arresto del fratello e degli altri complici, si era rifugiato all’estero, in particolare in Francia ed in Slovenia, per sfuggire alla giustizia italiana – il 16enne latitante veniva individuato in un appartamento di Corso Garibaldi, arrestato e condotto negli Uffici di Piazza Sordello per gli atti di Polizia Giudiziaria, all’esito dei quali è stato trasferito dagli Agenti presso il Carcere Minorile “Beccaria” di Milano.