Motteggiana dice no alla fusione con Suzzara: 747 voti contrari e 347 favorevoli

Motteggiana dice no alla fusione con Suzzara: 747 voti contrari e 347 favorevoli
MOTTEGGIANA -SUZZARA – E’ un no deciso alla fusione con Suzzara quello che arriva dai seggi di Motteggiana. I dati definitivi dicono infatti che ben 747 elettori hanno votato contro al provvedimento contro 347 che hanno espresso invece voto favorevole. Hanno votato il 55% degli aventi diritto.
Esulta il Comitato del No che si è battuto sino alla fine per fermare la fusione tra i due Comuni mentre si dichiara “dispiaciuto e amareggiato per l’esito negativo scaturito dal voto referendario” il sindaco Stefano Pelliciardi che continua sottolineando: “le cittadine ed i cittadini di Motteggiana, che ringrazio per aver partecipato così numerosi al voto, con la loro scelta assolutamente democratica hanno espresso un chiaro messaggio: non vogliono essere parte di una comunità più grande. Durante questi mesi di campagna referendaria si è potuto parlare del funzionamento della macchina amministrativa, di come è strutturato e organizzato un Ente, tutto ciò ha contribuito ad accrescere la cultura e la partecipazione su argomenti di cui difficilmente si discute. Da domani si riprende a lavorare per cercare soluzioni, non facili, al fine di garantire i servizi e per completare cantieri in corso ed aprirne altri da qui a fine mandato nel 2024”.
Non si conosce ancora il risultato del voto a Suzzara (dove la percentuale dei votanti è stata comunque molto più bassa rispetto a Motteggiana soprattutto in alcune frazioni) che a questo punto è ininfluente visto che basta la vittoria del No in uno dei due Comuni per bocciare il referendum. Il sindaco Ivan Ongari, sul suo profilo Facebook ha commentato: “Massimo rispetto per chi la pensa diversamente, per il voto dei cittadini di Motteggiana e di Suzzara che hanno espresso la propria scelta in modo libero e democratico. Il referedum e’ la massima espressione di democrazia diretta…. Personalmente ho sposato da subito l’idea proposta dal Comitato del Si poiché si avvicinava alla mia idea di un territorio che potesse rispondere meglio alle sfide del mondo contemporaneo e che potesse avere più opportunità di crescita.
Per questo dico che non ho rimpianti, compito degli amministratori, oltre a quello di cercare nelle difficolta’ di rispondere alle richieste, è anche di immaginare il futuro del proprio territorio. Abbiamo riflettuto con tante persone di questo futuro e ragionato insieme su una visione territoriale, su temi di grande attualità come il rapporto grandi centri-periferie, mondo globale-mantenimento dell’identità locale.
Spero che fra qualche tempo non ci si debba rammaricare del voto di oggi.
Ora sara’ importante portare avanti i progetti che abbiamo messo in cantiere oltre che ricostruire legami di comunita’ dopo i difficili due anni di covid”.