MANTOVA – Da 447 a circa una decina: si è ridotto drasticamente il numero di beneficiari del nuovo reddito di inclusione in provincia di Mantova, voluto dal governo per superare il vecchio reddito di cittadinanza, se guardiamo alla categoria dei cosiddetti “occupabili”: persone tra i 18 e i 59 anni senza figli minorenni, disabili o altri familiari ultra 60enni a carico. Un calo atteso, anche per i requisiti più stringenti, che viene puntualmente fotografato da alcuni dati parziali in possesso della Spi-Cgil. La macchina organizzativa del nuovo sussidio è partita lo scorso settembre, ma la strada sembra tracciata, con oltre il 90% dei beneficiari della misura precedente ad essere esclusi dalla nuova versione. L’alternativa data dal governo, ovvero un mensile di 350 euro per 12 mesi, a patto di partecipare a corsi di formazione e inserimento al lavoro, non sembra aver riscosso molto successo: solo 262 aventi diritto (dei 447 già menzionati) avevano fatto richiesta di iscrizione alla piattaforma, e solo una trentina sono risultati idonei. Dunque solo poco più della metà (in linea anche con i primi dati lombardi arrivati in via ufficiosa) ha provato ad intraprendere questo percorso, gli altri hanno rinunciato. Persone che nel frattempo hanno trovato un lavoro autonomamente, oppure ne svolgevano già un altro in nero, e dunque non erano in grado di partecipare ai necessari corsi di formazione? Difficile dirlo con certezza: sicura è invece la drastica riduzione del perimetro dei beneficiari di questo tipo di sussidio.
Le tue preferenze relative al consenso
l seguente pannello ti consente di esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie che adottiamo per offrire le funzionalità e svolgere le attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni in merito all'utilità e al funzionamento di tali strumenti di tracciamento, fai riferimento alla cockie policy. Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.