Regioni a governo: “Servono misure nazionali, basta zone”

Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini

“Il presupposto per assumere decisioni valide è individuare una strategia che si fondi su elaborazioni oggettive tecnico scientifiche sulla base delle quali la politica si assumerà la responsabilità della decisione. Occorrono misure nazionali di base omogenee, come avviene nel resto del mondo, che superino l’attuale zonizzazione, salvo prevedere misure più stringenti per specifici contesti territoriali laddove i parametri rilevino significativi scostamenti”.
È quanto si legge nel documento che riassume le proposte delle Regioni e delle Province autonome al Governo per i prossimi provvedimenti relativi alle misure urgenti per contenere il contagio da Covid-19. “Le limitazioni generali e quelle specifiche dovrebbero in ogni caso tener conto dell’analisi dell’esperienza sin qui condotta, valutando le restrizioni che si sono rivelate piu’ o meno efficaci, al fine di poter meglio soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare anche con protocolli aggiornati” continua il documento che aggiunge: “in via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento. A tal riguardo, si rende opportuno l’ampliamento della cabina di regia ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese.  È necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale. In questo contesto appare assolutamente necessario procedere ad un chiarimento sulle competenze statali e regionali al fine di allinearne la tempistica e la relativa efficacia”.

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