Renzi: “Con i giovani si portano le città in Europa. Mantova un esempio”

MANTOVA – Matteo Renzi, leader di Italia Viva arriva a Mantova e vuole subito andare a vedere i cantieri e i lavori svolti, primo fra tutti il Parco Te, se n’è parlato tanto, ma lo vuole vedere dal vivo.
Eccolo allora a passeggio con il sindaco Mattia Palazzi, tra i viali, l’aula didattica e i tavoli del Parco, con il primo cittadino che ha spiegato com’è nata l’idea, durante il covid, di uno spazio in cui tutte le generazioni potessero ritrovarsi. Renzi si è fermato a parlare con le persone che ha incontrato, si è poi cimentato in una partitella a ping pong con il sindaco.
Il progetto del Parco, finanziato in parte con fondi del piano strategico grandi progetti beni culturali con il quale l’allora ministro Franceschini aveva assegnato a Mantova 5 milioni di euro.

Matteo Renzi è arrivato nel capoluogo virgiliano in occasione della campagna elettorale per le elezioni europee per le quali è candidato nella lista degli Stati Uniti d’Europa. Al centro c’è un modello preciso di Europa “L’Italia ha bisogno dell’Europa della serietà – ha detto Renzi, siamo circondati da persone che si candidano per finta e che se elette al Parlamento Europeo non ci vogliono andare, chi si candida, invece, deve voler davvero andare in Europa”.
Una particolare attenzione ai giovani ” qui oggi lanciamo una proposta per i giovani, la 18app, o carta del 18enne, in molti altri stati c’è, ma è nata in Italia e serve per far si che i giovani investano in cultura acquistando libri, ingressi ai musei, agli spettacoli. La trasformazione di Mantova, dal 2015 ad oggi è la dimostrazione di come si possa mantenere una forte identità culturale, ma essere una città d’Europa e investire sui giovani va in questa direzione” commenta Renzi.

REDDITOMETRO: “QUESTO E’ UN GOVERNO DELLE TASSE” 

Impossibile non fare un riferimento alla reintroduzione del redditometro “Nel 2015 noi abbiamo tolto il redditometro, per come lo si era sempre conosciuto, e ora il Governo Meloni lo reintroduce? Questo non è un Governo liberale, ma un Governo delle tasse” – conclude Renzi.