Scuole aperte, 250 in piazza: “Disagio giovanile: Mantova non è un’isola felice, numeri allarmanti”

MANTOVA – Circa 250 persone alla manifestazione odierna in piazza Sordello di “Scuole Aperte Mantova”. Bambini, ragazzi, genitori e docenti si sono ritrovati per chiedere la riapertura il prima possibile delle lezioni in presenza. Presenti anche gruppi di Brescia e Casalmaggiore, che fanno parte della rete nazionale.

Particolare attenzione è stata data alla tematica del disagio giovanile, causato dalle misure di lockdown per il contenimento dell’epidemia. Sono stati elencati i dati raccolti dagli istituti pediatrici in tutta Italia: secondo il Bambin Gesù di Roma sono aumentati in bambini e ragazzi i disturbi come irritabilità, ansia, sonno disturbato, oltre ad un aumento considerevole degli atti di autolesionismo (con intenti di suicidio e non). Nel 2011 i ricoveri per quest’ultima problematica erano stati 12, nel 2020 addirittura 300, quasi uno al giorno. Senza contare, come anticipa il primario dell’istituto romano Stefano Vicari, le problematiche legate alla depressione che si registreranno nei prossimi anni. In aumento i ricoveri per tentativi di suicidio nei reparti pediatrici del Regina Margherita di Torino: da 7 nel 2009 a 35 nel 2020. Dai dati del Gaslini di Genova, invece, emerge un aumento dal 65% nei bambini al 71% negli adolescenti fino a 18 anni di disturbi del sonno, ansia ed instabilità emotiva. “Qualcuno dice Mantova è un’isola felice, che non è vero che i disturbi nei ragazzi e negli adolescenti sono aumentati – hanno sottolineato in piazza i manifestanti -. Questi dati, invece, dimostrano ciò che accade nella realtà”. E’ intervenuto anche il pediatra mantovano Hussein Tafla, che ha confermato come gli ambulatori siano pieni e ci siano chiari segnali di allarme. “Ho casi di bambine che perdono i capelli, di ragazzi nei quali si registra un aumento di aggressività. Emergono in maniera superiore rispetto a prima anche disturbi come l’anoressia”. Particolarmente apprezzato anche il contributo dell’epidemiologa mantovana Sara Gandini, intervenuta per telefono. La scienziata ha sottolineato come l’apertura delle scuole sia necessaria e sicura, in quanto non rappresenta un significativo veicolo di contagio. Con un video ha portato il suo sostegno anche il famoso psichiatra Paolo Crepet.

Tra le prossime iniziative in vista per Scuole Aperte a Mantova c’è anche il progetto di una manifestazione unica e compatta a Roma o Milano, con tutti i gruppi spontanei che si sono federati nella Rete Nazionale Scuole in Presenza. Per chiedere con ancora maggiore forza il ritorno della scuola in presenza.