Respinto lo stato di calamità per Gonzaga. Protezione Civile: “Gli eventi di luglio non giustificano misure straordinarie”

Respinto lo stato di calamità per Gonzaga. Protezione Civile:
La piazza di Gonzaga allagata dopo la bomba d'acqua di luglio

GONZAGA – No alla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale richiesta dal Comune di Gonzaga dopo gli eventi metereologici del 26 e 27 luglio che hanno flagellato il territitorio lasciando danni e davastazione.
“Si rietiene che gli eventi in argomento non siano tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria”.
Questo il testo con cui la il Dipartimento nazionale di Proteziome Civile ha rifiutato la richiesta del Comune.
Le circa 2.400 pratiche di denunce di danni inoltrate per un valore di 60 milioni e 560 mila euro rimaranno dunque ferme al palo.
La Protezione Civile ha negato lo stato di calamità in quanto i danni, conseguenti agli venti atmosferici estremi di fine luglio, con venti fortissimi come le grandinate, “avrebbero riguardato esclusivamente le coperture, le allberature, le segnaletiche stradali e l’illuminazione pubblica”. Costi quest’ultimi che devono essere sostenuti dagl enti territoriali di competenza.
L’Amministrazione Comunale di Gonzaga ieri ha scritto una lettera all’assessore regionale alla Protezione Civile Pietro Foroni per costituire un tavolo urgente che possa affrontare la cosa.

FORATTINI (PD): “LE REGOLE VANNO CAMBIATE”
“Lascia l’amaro in bocca la scelta di non concedere lo stato d’emergenza a Gonzaga.
È vero, le grandinate non sono contemplate – commenta la consigliera regionale mantovana del PD Antonella Forattini -. Ma qui si è trattato di qualcosa di assolutamente eccezionale, come dimostra la quantificazione dei danni.
Bene ha fatto il sindaco a chiedere l’incontro in Regione, che speriamo si concretizzi al più presto, ma serve anche cambiare le regole su questo tipo di interventi.
La trasformazione del clima comporta il fatto che dovremo fare i conti sempre più spesso con fenomeni climatici che di normale hanno ben poco. Non possiamo lasciare soli cittadini e istituzioni che vengono colpiti”.