Ricambio generazionale, Mantova rischia di perdere il 40% delle aziende agricole nei prossimi anni

MANTOVA – C’è un filo verde che unisce Palazzo Te e Coldiretti Mantova nel 500esimo anniversario della costruzione della prestigiosa dimora gonzaghesca. A ben vedere, i fili sono addirittura due: il primo, situato nel cuore del Palazzo giuliesco, è il bosco realizzato da Coldiretti, naturale (in tutti i sensi) estensione dell’installazione di Isaac Julien “All That Changes You. Metamorphosis” inaugurata nelle scorse settimane. L’altro consiste in due importanti appuntamenti che la Confederazione dei coltivatori diretti organizza nelle sale di Palazzo Te, aprendo una finestra sul futuro, poiché al centro ci saranno le nuove leve e il ricambio generazionale.

IL RUOLO DEI GIOVANI IN UN’AGRICOLTURA CHE CAMBIA

“Il tema della metamorfosi – spiega il Presidente Fabio Mantovani, che era accompagnato dal Vicepresidente Enrico Treccani, dal Direttore Giuseppe Ruffini e da numerosi componenti del Consiglio direttivo -, centrale nelle celebrazioni dei 500 anni di Palazzo Te, lo è anche per il bosco che abbiamo creato al suo interno, un ecosistema che evolve e si trasforma. Anche l’agricoltura sta attraversando una fase di profonda evoluzione, con l’avvento dell’agricoltura digitale, della robotica e dell’Intelligenza Artificiale sul fronte dell’innovazione. Allo stesso tempo, accanto a una specializzazione sempre più spinta, il numero di imprese agricole anche sul territorio mantovano sta calando e l’ingresso di nuovi giovani mostra per alcuni aspetti dei risvolti di complessità”.
I numeri, elaborati da Coldiretti Mantova su dati della Camera di Commercio di Cremona, Mantova, Pavia (che affianca l’iniziativa del più importante sindacato agricolo a livello territoriale) e Infocamere, evidenziano infatti che su 6.750 imprese agricole registrate nel 2024 alla Camera di Commercio, quelle giovanili (Under 35) sono 304, pari al 4,50% del totale. Nel 2011, su 8.793 imprese agricole quelle giovanili erano 393, pari al 4,46 per cento. I parametri migliorano leggermente se si considera il numero totale di imprese giovanili registrate all’ente camerale: 4.438 nel 2011, delle quali 393 agricole, con un’incidenza dell’8,9%; nel 2024, invece, su 2.614 imprese giovanili registrate in provincia di Mantova, quelle dell’ambito agricolo sono 304, pari all’11,6 per cento.

NUOVE GENERAZIONI E RICAMBIO GENERAZIONALE: DUE APPUNTAMENTI

Coldiretti Mantova ha organizzato due appuntamenti a Palazzo Te per affrontare il tema del ricambio generazionale in agricoltura e sostenere l’ingresso dei giovani nel settore agricolo, “nel mondo più armonico possibile, accompagnando le imprese a essere efficienti, performanti e in grado di garantire valore aggiunto e prospettive di crescita”.
Martedì 28 ottobre (ore 18.30, Sala dei Cavalli), appuntamento con “Dalla Metamorfosi al Mistero – Il futuro delle nuove generazioni”: Massimo Mamoli dialoga con il professor Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore. “L’incontro nasce dopo uno scambio con Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Mantova, relativo alle nuove generazioni e ai pensieri dei giovani – spiega Mamoli -. Da qui l’idea di dialogare con il professor Vittorino Andreoli, psichiatra che non solo è abituato a scandagliare gli abissi della mente, ma anche di infondere speranze ai giovani e di definire un codice valoriale per spingere l’attenzione verso il cambiamento delle nuove generazioni”.
Giovedì 20 novembre (ore 18.30, Sala dei Cavalli), focus su “Il passaggio generazionale nelle imprese familiari – Percorsi possibili per fare del cambiamento un’opportunità”, a cura di Franco Cesaro, consulente di Cesaro & Associati. “Il passaggio generazionale va affrontato con i giusti strumenti e un’adeguata cultura della pianificazione, che spesso in Italia e in Europa manca. Ma per dare un futuro alle aziende è fondamentale diffondere una cultura dell’imprenditorialità”, dice Simone Evangelisti di Cesaro & Associati, studio di consulenza alle imprese. “Se il ricambio generazionale non è gestito nel modo corretto – aggiunge Mantovani – lavorando per tempo in modo che il passaggio venga gestito in modo sostenibile tra gli eredi delle persone che per questioni anagrafiche lasciano loro il timone, andremo verso una diminuzione delle imprese agricole nei prossimi anni che si aggirerà attorno al 30-40%. Se non riusciamo a gestire il passaggio generazionale, correremo il rischio di avere il 40% di aziende in meno con riflessi finanziari in negativo”.

UN BOSCO NEL PALAZZO: INAUGURATO LO SPAZIO VERDE
La mattinata è stata scandita anche dall’inaugurazione ufficiale del bosco che già da settimane sorge all’interno della villa giuliesca. L’installazione immersiva “Metamorphosis. La Foresta che vive e respira, in continuo mutamento; il Bosco a Palazzo Te”, che accompagnerà la mostra di Isaac Julien fino a gennaio e che per il numero uno di PlantaRegina, Stefano Zecchina, “rappresenta la volontà di portare il verde del distretto cannetese in una città come Mantova, che ha saputo cogliere la sfida green”, si inserisce in un percorso più ampio che Coldiretti e Assofloro hanno definito a livello nazionale per promuovere insieme agricoltura, verde e cultura e che in questa fase si sta declinando non solo a Palazzo Te, ma anche al Chiostro del Bramante a Roma con la mostra “Flowers, dal Rinascimento all’Intelligenza Artificiale”. “Investire nel verde urbano contribuisce al benessere dei cittadini, migliora la qualità dell’aria, si riflette positivamente sulla salute, riduce in proiezione il costo pubblico della salute – spiega Nada Forbici, Presidentessa di Assofloro -. Coldiretti ha promosso la sana e corretta alimentazione, i cibi a km 0, la dieta mediterranea; ora insieme ad Assofloro e a Federforeste aggiungiamo altri elementi che influiscono positivamente sul benessere e che sono legati agli alberi e al verde”.
Alla mattinata era presente anche Nicolò Ficicchia, sindaco di Canneto sull’Oglio: “Un applauso a Coldiretti Mantova e al distretto PlantaRegina – dice – per aver portato il verde in un luogo di cultura come Palazzo Te, durante le celebrazioni per i suoi primi 500 anni. La natura può essere veicolo di cultura e la qualità delle produzioni del distretto vivaistico di Canneto, uno dei primi in Europa, va molto oltre gli aspetti economici di un settore che è strategico per il territorio”.