Rientro a scuola il 7 gennaio, “Scuole Aperte Mantova” chiede un incontro al Prefetto. Oggi terzo sit in contro la Dad

Rientro a scuola il 7 gennaio,

MANTOVA – Questa volta il freddo era davvero pungente ma nonostante ciò gli studenti che stanno prendendo parte al movimento “Scuole Aperte Mantova”, reclamando il diritto di andare a scuola in presenza, anche questa mattina si sono presentati puntuali alle 8 davanti alle rispettive scuole per la loro protesta pacifica: prendere parte proprio dalle strade, piazze davanti agli istituti o nei cortili all’interno di questi alle lezioni on line degli insegnanti.
E’ il terzo venerdì che viene realizzata l’iniziativa. Le scuole protagoniste ancora una volta sono state i licei Virgilio, Belfiore e d’Este e l’istituto Fermi. Non c’erano invece i ragazzi delle medie, in quanto con il passaggio della Lombardia a zona arancione, è tornata la didattica in presenza in tutte le classi. 
Qui, come già accaduto nei venerdì precedenti, l’insegnante di lettere Giorgio Signoretti è sceso a tenere la lezione in presenza insieme ai ragazzi.
Anche al Liceo Classico Virgilio due insegnanti sono scese in piazza Dante, eletta a classe all’aperto dagli studenti, per fare lezione insieme a loro.
“Un bel segnale” dicono i ragazzi.
Ma il terzo venerdì di protesta cade esattamente all’indomani dell’annuncio del nuovo dpcm che prevede scuola superiore in presenza per almeno il 75 per cento della popolazione studentesca, a partire dal 7 gennaio. Una novità importante che “Scuole Aperte Mantova” non aspetterà però passivamente.
A spiegarlo è Erika Lorenzini, tra le fondatrici del movimento, che sottolinea come da qui al 7 gennaio bisognerà trovare delle soluzioni affinchè non si ripetano gli errori di inizio anno scolastico. “Tutti hanno riconosciuto che la scuola è un luogo sicuro – dichiara Lorenzini – i problemi ci sono prima dell’ingresso e all’uscita, dove spesso si creano assembramenti, ma soprattutto sugli autobus. Per il trasporto va individuata una soluzione che permetta ai ragazzi di andare a tornare da scuola in sicurezza. Ecco perchè, visto che le competenze come ribadito dal governo saranno a livello territoriale, e quindi delle Prefetture, abbiamo deciso di scrivere al Prefetto per chiedere ufficialmente un incontro”.
Erika Lorenzini spiega che in questa fase è molto importante che i cittadini sappiano, siano resi partecipi di quella che è la situazione e anche di come ci si organizzi per arrivare a quelle decisioni che poi ricadranno inevitabilmente sugli studenti e le loro famiglie”.
Intanto nelle scuole di Mantova e provincia sono però già diversi i dirigenti scolastici e gli insegnanti convinti che sarà molto difficile riuscire a garantire il 75% di didattica in presenza. “Probabilmente – dicono – alla fine si troverà il compromesso del 50% che però è già un traguardo rispetto a un intero anno con i ragazzi costretti alle lezioni on line”.