MANTOVA – Consentire agli alberghi privi di servizi di ristorazione di utilizzare, esclusivamente per la loro clientela, i ristoranti presenti nelle vicinanze delle strutture ricettive. E’ la proposta degli assessori di Regione Lombardia, Guido Guidesi (Sviluppo Economico), Lara Magoni (Turismo) e Massimo Sertori (Montagna), che ha subito incontrato il pieno consenso degli operatori e di Confesercenti della Lombardia Orientale. «Un iniziativa che condividiamo a favore della filiera turistica in grande difficoltà – afferma Gianni Rebecchi, Presidente Confesercenti Mantova -. Fare rete è fondamentale e lo è ancora di più ora che le nostre imprese si trovano in una fase difficilissima. La collaborazione tra imprese dell’accoglienza è oggi più che mai strategica. Anche nella nostra Provincia ci sono imprese che potrebbero beneficiare di questo accordo – che nelle intenzioni di Regione sarà stipulato attraverso convenzioni tra strutture ricettive e ristoranti locali.
«Le strutture alberghiere hanno negli anni dismesso il servizio di ristorazione concentrandosi sulla ricettività – conferma Rebecchi -. La situazione attuale impone di trovare un modo per garantire un servizio fondamentale senza però potere contare sull’apertura di ristoranti, che devono sottostare agli orari stabiliti dalle misure di contenimento del contagio».
Su quest’ultimo fronte Confesercenti ha espresso più volte la sua posizione critica, spingendo verso una normalizzazione: al netto del rispetto delle misure di sicurezza, si chiede che vengano applicati criteri flessibili, in grado di essere calibrati in base alle situazioni epidemiologiche locali. Un concetto ribadito anche recentemente dopo la richiesta avanzata da Regione Lombardia al Governo di consentire ai ristoranti l’apertura fino alle 22 in zona gialla: «Continueremo a ripeterlo: è necessario si intervenga subito con dei correttivi – afferma Stefano Solci, vice presidente Confesercenti e ristoratore -. Oltre all’estensione fino alle 22, chiediamo che in zona arancione le attività siano messe nelle condizioni di lavorare durante le ore diurne e che venga reintrodotta la vendita d’asporto anche per i bar senza cucina dopo le 18.00. Chi svolge attività di mensa aziendale deve invece potere offrire il proprio servizio non solo ai dipendenti di ditte convenzionate, ma anche a liberi professionisti e lavoratori autonomi. Misure che vanno prese rapidamente per evitare il tracollo dell’intero comparto».
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