Roncoferraro, Braganza rompe gli indugi e si candida a sindaco con “Comune aperto”

Paolo Braganza

RONCOFERRARO – Si chiamerà “Comune aperto” ed è la terza lista a presentarsi, in ordine di tempo, in vista della prossima competizione elettorale amministrativa di Roncoferraro, l’8 e il 9 giugno. Candidato sindaco sarà Paolo Braganza, già consigliere per un decennio (dal 2009 al 2019) in quota Pd nelle precedenti amministrazioni. Questa mattina la presentazione, presso l’hotel “La Favorita” del nuovo soggetto politico: si tratta di una civica orientata al centrosinistra, ma aperta in maniera trasversale “a tutti coloro che vogliono lavorare per il bene comune”, afferma il 59enne imprenditore edile di Barbasso, vicepresidente di Confartigianato Mantova e attuale rappresentante delle minoranze nel cda della rsa Nuvolari. Braganza è affiancato da Armando Trazzi (che farà parte della squadra): da settimane a Roncoferraro, Governolo e dintorni, si parlava di una lista in preparazione da parte dei due esponenti politici iscritti al Pd, che hanno deciso di rompere gli indugi e di presentare la loro piattaforma, per sfidare il sindaco uscente Sergio Rossi (Continuiamo insieme) e Federico Baruffaldi (Futuro Comune).

“Si tratta di una civica di centrosinistra, ma siamo pronti ad accogliere tutti i contributi che potranno arrivare da altre aree – specifica Braganza, che tiene anche a sottolineare l’apoliticità di Confartigianato, associazione di categoria di cui è vicepresidente -. Vorremmo andare oltre alle appartenenze politiche. Sono un artigiano edile, legato al territorio e tra le problematiche che vedo, in un comune vasto e policentrico come il nostro, c’è quella di un evidente depauperamento dal punto di vista ambientale e del decoro: cartelli a terra, strade sgretolate, immondizia in giro. Vorrei un territorio più bello, dando inoltre impulso ad associazionismo e volontariato. Ora più che mai serve fare rete”.

“Abbiamo deciso di chiamare la lista ‘Comune aperto’ – spiega Braganza – perché bisogna ripristinare il collegamento tra i cittadini e l’istituzione comunale. Dopo il Covid invece ci si è chiusi a riccio, c’è sempre meno coesione e poca comunicazione da parte dell’ente pubblico. E invece il Comune dovrebbe essere l’ente del cittadino, aperto alle associazioni e pronto a giocare di squadra con i comuni limitrofi. In un periodo di crisi di valori e di tante problematiche sovranazionali, come pandemia e guerre, occorre raccogliere ogni energia per fare il bene del territorio”.

Questi i primi punti del programma, che andrà affinato una volta definita la squadra da mettere in lista: “Come dicevo, migliorare l’ambiente che ci circonda, quindi decoro e sicurezza: Roncoferraro, Governolo e tutte le frazioni devono essere un posto tranquillo dove vivere e bello da vedere. Farei poi in modo di attrarre più partite IVA, perché si tratta spesso di capifamiglia, che restano sul territorio e possono spendersi per esso. Serve inoltre una maggiore vicinanza alla comunità: istituirei uno sportello ad hoc dove il cittadino possa portare le proprie perplessità e le proprie domande. Per ultimo, ma non per importanza, il tema dei bandi: ormai i comuni non possono vivere di fiscalità diretta, e dunque per migliorare il territorio serve individuare e intercettare questo tipo di risorse”.