MANTOVA – Rubata nel cuore della notte scorsa la barca che il Parco del Mincio adibisce ai pattugliamenti del servizio di Vigilanza Ecologica sul lago Superiore e nella riserva naturale delle Valli del Mincio. L’imbarcazione era custodita nella darsena Canottieri, chiusa da catena e lucchetto. Nella mattina l’imbarcazione è poi stata trovata ormeggiata poco più a monte, sul lago, ma priva del motore dal valore di 5mila euro.
“Non è la prima volta che accade che venga rubato il motore della nostra barca e con credo di poter affermare che questo furto non è compiuto solo per interesse economico – commenta il presidente del Parco del Mincio, Maurizio Pellizzer – di tante barche ormeggiate nella darsena, se si prende di mira proprio quella del Parco è perché si vuole contrastare un controllo del territorio, controllo che, lo ricordo, viene svolto dai nostri volontari in nome dell’interesse collettivo e di tutela dell’ambiente. Quindi è un furto commesso i danni della comunità. Le telecamere di videosorveglianza sono ora al vaglio della Polizia locale, che abbiamo allertato».
Per uscire dalla darsena è stato manomesso il cancello che chiude il passaggio verso il lago, e sono stati tranciati anche catena e lucchetto della barca. Dai sopralluoghi effettuati dalle Gev con la Polizia locale sul luogo del ritrovamento della barca, avvenuto questa mattina, 20 maggio, sono state trovate tracce di pneumatici d’auto, il mezzo sul quale probabilmente è stato effettuato il trasbordo del motore. Per accedere a quel punto del lago Superiore, nei pressi del canale Parcarello, si deve transitare lungo uno stradello privato che è chiuso con una sbarra, il cui lucchetto è stato trovato tranciato.
“Mi auguro – conclude il presidente dell’Ente – che prima o poi questi delinquenti possano finire all’interno di locali dove non potranno avere strumenti per tranciare sbarre e lucchetti”