Sabbioneta, mozione di Ghezzi (Lega): “Pnrr rigenerazione urbana, i comuni lombardi penalizzati”

Lorena Ghezzi della Lega

SABBIONETA – Criteri troppo penalizzanti per i comuni lombardi, per quanto concerne i fondi del Pnrr sulla rigenerazione urbana: è quanto denuncia il consigliere della Lega di Sabbioneta Lorena Ghezzi, che ha presentato a tal proposito una mozione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di giovedì 27 gennaio.

“Il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2021 – si legge nel testo – ha determinato l’assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. In particolare, per gli anni 2021-2026 i contributi, confluiti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro e finanzieranno, fino al 2026, la rigenerazione urbana nei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti”. Ciò che però non convince, è il metodo di assegnazione dei fondi, che porta a situazioni paradossali, che penalizzano oltremodo i comuni lombardi, che molto spesso presentano i requisiti ideali, ma non riescono ad accedere ai finanziamenti: “L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente – ricorda Ghezzi – e stato determinato a favore dei comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) come previsto dal Dpcm del 21 gennaio 2021, un indice legato a parametri quali reddito pro capite, disoccupazione e disagio sociale”. “Dei 5,7 miliardi di euro del Pnrr riservati ai progetti di rigenerazione urbana, il governo aveva già contato di destinare d’ufficio 1 40% delle risorse pari a 2,3 miliardi ai comuni del sud. L’applicazione dell’indice di vulnerabilità sui restanti 3,4 miliardi ha visto il 92,6% dei progetti dei comuni del nord ammessi al bando ma non finanziati, contro l’1% dei comuni del Sud e il 6,4% dei comuni del Centro. In particolar modo si evidenzia l’esclusione dal finanziamento di due terzi dei
Comuni lombardi che hanno partecipato al bando. Tale disparità nelle ultime settimane è stata evidenziata da più parti politiche, nonché ovviamente da diversi sindaci e in articolare da Anci che, tramite una lettera sottoscritta da tutti i presidenti regionali di Anci, ha espresso al governo la necessita di integrare le risorse disponibili con un ulteriore stanziamento di circa 900 milioni, al fine di finanziare tutti i progetti risultati ammissibili ma non finanziati dal bando”.

“L’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) si è dimostrato nei fatti inadeguato a garantire un’equa ripartizione delle risorse disponibili su tutto il territorio nazionale – prosegue il consigliere -, al netto della quota del 40% di fondi destinata d’ufficio ai Comuni del Sud. I tanti comuni della Lombardia, in considerazione delle loro caratteristiche, dalle grandi città ai piccoli comuni montani, oltre ad avere le capacita di creare progetti con idee concrete, hanno l’estrema necessità di attrarre risorse sui territori per svilupparsi e per competere e stare al passo con le altre aree europee, offrendo servizi di qualità, riqualificando le proprie aree degradate e garantendo servizi di viabilità, collegamenti e infrastrutture per il sistema economico e sociale esistente. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve rappresentare un volano di crescita e rilancio per tutte le aree del Paese e a fronte di ciò, in previsione dei prossimi bandi, sarà necessario tener conto anche di parametri differenti quali, a titolo esemplificativo, il fattore produttivo e demografico, l’incidenza della pandemia, il costo della vita, la virtuosità dei comuni circa la capacita di spesa in conto capitale e in generale la sostenibilità dei servizi economici, turistici, sociali di territori che devono competere con il resto d’Europa, con particolare riferimento alla Lombardia, locomotiva d’Italia e d’Europa”.

Ghezzi chiede che il Comune “si faccia parte attiva con il Governo Nazionale, anche attraverso l’Anci regionale affinché siano rivisti i parametri risultati penalizzanti nei confronti dei territori lombardi, con particolare riferimento all’applicazione dell’indice di vulnerabilità economica e sociale, venga integrato il finanziamento del bando sulla rigenerazione urbana al fine di realizzare tutti i progetti presentati ed ammissibili, ma attualmente non finanziati, per un importo stimato pari a 900 milioni di euro”. Inoltre la mozione di Ghezzi chiede che venga “considerata la possibilità di riutilizzare nei comuni virtuosi i fondi che non dovessero essere spesi nei tempi previsti dai comuni attualmente beneficiari”.