Sabotato il ponte di San Benedetto Po. Danneggiati i sensori che monitorano i possibili spostamenti. Già informata la Procura

La Regione convoca un incontro ristretto sul ponte di S.Benedetto. Martedì il vertice per tentare di far ripartire i lavori

SAN BENEDETTO PO – Un episodio inquietante, per i tanti risvolti che a questo si accompagnano. Sabato scorso, 6 giugno, qualcuno ha appositamente manomesso e danneggiato il sistema di monitoraggio che rileva i possibili spostamenti del ponte di San Benedetto Po. 
Una strumentazione dunque importantissima, funzionante per mezzo di tazze livellometriche collegate tramite tubazioni, contenenti uno speciale liquido (miscela di acqua e glicerina) che la Provincia di Mantova fin dagli inizi del 2018 ha installato sulla vecchia struttura. Quanto accaduto è stato denunciato ai carabinieri di san Benedetto Po che hanno già trasmesso il tutto alla Procura della Repubblica. 

Facile intuire quanto sia importante il sistema di monitoraggio dal momento che i lavori per la realizzazione del nuovo ponte, coordinati dall’Area Lavori Pubblici e Trasporti di Palazzo di Bagno, si sviluppano in contemporanea alla tenuta in esercizio del manufatto esistente di cui non è stata disposta la chiusura. 
Essendo il ponte rimasto aperto è fondamentale dunque, per ragioni di sicurezza, seguirne in tempo reale i possibili movimenti e le possibili deformazioni.
Il ponte in ogni caso è sempre risultato sicuro.
Ma cos’è accaduto a causa della manomissione del sistema di monitoraggio? Sabato scorso i sensori hanno cominciato a trasmettere delle misure “anomale” che non potevano corrispondere al vero, anche alla luce di un mancato riscontro oggettivo a seguito di un pronto sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia sul manufatto esistente.
Un’attenta ispezione sull’impianto ha permesso di comprendere che lo stesso era stato gravemente manomesso. Più nello specifico è stato possibile appurare che la tubazione del fluido interno al sistema, in corrispondenza del primo livellometro dell’impianto (lato Bagnolo), è stata estratta dalla propria sede, piegata e riposta all’interno dell’avvolgimento isolante impiegato come protezione termica della linea.
Un episodio grave dunque, e non stupisce infatti l’immediata trasmissione degli atti dei carabinieri in Procura, ma che lo diventa ancora di più se si pensa che mesi fa è avvenuto un analogo sabotaggio del sistema di monitoraggio.
Chi dunque può aver interesse a mettere fuori uso la strumentazione? E questo tra l’altro in un momento dove la tensione è tornata molto alta per via del nuovo stop ai lavori da parte di Toto.
Tra l’altro un danneggiamento simile ha ripercussioni economiche pesanti per l’intera collettività.
Sempre per quanto riguarda il ponte di San Benedetto Po, ieri intanto si è tenuto l’atteso incontro tra Provincia di Mantova e Toto per vedere se è possibile trovare un accordo e far ripartire il cantiere. Quello di ieri è stato definitivo un incontro interlocutorio ma pare sia servito almeno a riaprire il dialogo con l’azienda e la relativa trattative ferma da mesi. Sia a Palazzo di Bagno che in ambienti Toto si confida che i prossimi vertici possano servire a superare definitivamente lo stallo.

 

 

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