Salgono sul tetto dopo la lite: lei incinta, lui lancia tegole ai Carabinieri che li salvano dopo una lunga trattativa

BANCOLE (PORTO MANTOVANO) – Un pomeriggio apparentemente tranquillo ieri si è trasformato in una situazione di grave emergenza a Bancole, dove una giovane coppia è stata protagonista di una lite violenta, portando all’intervento coordinato di Carabinieri, Vigili del Fuoco e personale sanitario del 118.

La vicenda ha avuto inizio in una villetta dove una 20enne italiana, incinta al nono mese, e il suo compagno, un 19enne tunisino con precedenti di polizia, hanno litigato violentemente. È stata la madre della ragazza, preoccupata per la sicurezza della figlia, a lanciare l’allarme chiamando il 112. All’arrivo dei Carabinieri, la giovane ha negato di aver subito maltrattamenti, nonostante fossero visibili segni di lividi sul suo corpo. Una contraddizione che ha immediatamente insospettito i militari. Nel frattempo il fidanzato, rendendosi conto della gravità della situazione e del rischio di un intervento delle autorità, ha compiuto un gesto disperato ed impulsivo: è salito sul tetto dell’abitazione nel tentativo di sottrarsi al controllo dei militari, lanciando tegole contro di loro e minacciando di suicidarsi.

La situazione è rapidamente degenerata. Anche la ragazza, nonostante la gravidanza avanzata, ha deciso di raggiungere il compagno sul tetto, rimanendo immobile su una scala in ferro utilizzata per l’accesso. Un gesto che ha aumentato la tensione tra i presenti e reso ancora più delicata la gestione dell’intervento.
Vista la gravità della situazione, sul posto sono accorsi il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Mantova, il Comandante della Compagnia di Mantova, e personale specializzato del Comando Provinciale, addestrato a gestire situazioni critiche come quella in corso. Contemporaneamente, i Vigili del Fuoco hanno predisposto un materasso gonfiabile nel cortile sottostante, come misura di sicurezza in caso di caduta o gesto estremo.

Dopo ore di tratttiva, con i Carabinieri che avevano tentato di mediare con la coppia, invitandola a scendere in modo pacifico, il momento cruciale è arrivato con l’iniziativa del Maresciallo Niccolò Genchi, Comandante della Stazione di Porto Mantovano, che, conoscendo personalmente il giovane, ha deciso di avviare un tentativo di mediazione diretta. In accordo con i superiori, il Maresciallo è salito sul tetto sotto la pioggia battente, togliendosi la giacca e la cravatta per dimostrare di non essere armato e dare un segnale di fiducia. Il dialogo tra il Maresciallo e il 19enne è durato oltre un’ora ed è stato condotto in condizioni difficili, sia per il pericolo fisico dovuto alla scivolosità del tetto, sia per l’instabilità emotiva del giovane. Grazie alla pazienza, alla conoscenza personale e all’umanità dimostrata dal militare, il ragazzo ha cominciato lentamente a calmarsi.

Dopo una lunga trattativa la ragazza è stata convinta dai Carabinieri a scendere. Un militare intanto era riuscito a salire sul tetto attraverso una finestra laterale e, approfittando di un momento favorevole, è riuscito a immobilizzare la ragazza portandola in salvo. Più tardi anche il giovane tunisino ha accettato di scendere, ponendo fine alla situazione critica senza ulteriori incidenti.
La ragazza è stata subito affidata al personale sanitario, che ha disposto un controllo medico urgente per verificare le condizioni della gravidanza. L’intera operazione, durata diverse ore, si è conclusa positivamente grazie alla sinergia tra le Forze dell’Ordine, i soccorritori e il supporto dell’amministrazione comunale: sul posto sono intervenuti anche il Sindaco di Porto Mantovano Maria Paola Salvarani e un Assessore per fornire supporto istituzionale.

La coppia è stata successivamente trasferita in un alloggio temporaneo protetto, dove potrà ricevere assistenza. L’episodio ha messo in evidenza l’importanza di una gestione coordinata e umana delle situazioni di crisi, con un intervento risolutivo che ha evitato un possibile epilogo tragico. Il Maresciallo Genchi, protagonista della lunga mediazione, è stato lodato per il coraggio e la professionalità dimostrati nel fronteggiare una situazione ad alto rischio, sottolineando ancora una volta il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nel tutelare la vita e la sicurezza dei cittadini.