Scuole chiuse un’altra settimana, la Regione vuole estendere le limitazioni. Ritocchi per musei e mostre

Scuole chiuse un'altra settimana, la Regione vuole estendere le misure adottate. Ritocchi per musei e mostre

MILANO – Scuole chiuse ancora una settimana in Lombardia. È quello che la Regione ha proposto al Consiglio dei ministri. L’intenzione è di estendere per altri sette giorni le misure adottate domenica scorsa.
Lo ha comunicato oggi pomeriggio l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, parlando insieme ai virologi interpellati dalla Regione, nel corso di una conferenza stampa.
“Le misure che abbiamo preso sono assolutamente valide perché permettono di contenere la diffusione del virus – ha detto Gallera – per questo motivo vogliamo condividere anche con il governo l’importanza di chiedere un’altra settimana di sacrifici ai nostro concittadini”.
Gallera ha annunciato alcuni ritocchi all’ordinanza, con qualche misura meno gravosa. Tra queste lezioni a scuola che restano sospese per un’altra settimana, ma professori e personale amministrativo potranno tornare negli istituti per dar vita a lezioni di smart learning, ovvero via internet, con gli studenti.
Le università rimarranno chiuse ancora fino almeno al 7 marzo.
Tra le altre misure: stop alle messe, agli spettacoli teatrali, ai cinema e a tutti quegli eventi che prevedano la presenza di assembramenti di persone.
I musei e le mostre potranno riaprire, ma con ingressi contingentati a pochi gruppi di persone per volta.

ALCUNI OSPEDALI AI LIMITI DELLA TENUTA 

Alla base della volontà della Regione, ha spiegato Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, c’è la situazione degli ospedali che sono “ai limiti della tenuta”. Nei reparti di rianimazione – ha detto – gran parte dei letti sono occupati da questa patologia” e “alcuni ospedali sono in grave crisi, come Lodi e Cremona, dove registriamo un sovraccarico” di pazienti.
“Non è una situazione facile, scordiamoci che possa essere velocemente risolta” – ha spiegato Galli -“non bisogna limitarsi agli interventi nella zona rossa – aggiunge – ma devono articolarsi misure che portino l’intera area metropolitana fuori dai guai. La Lombardia è in una “fase dinamica” – in cui “gli interventi di limitazione del danno vanno intensificati piuttosto che ridotti”.