PEGOGNAGA – Molestie olfattive. Sei mesi d’indagini a Pegognaga. Sorpresa: nessuna molestia. Eppure era e probabilmente rimane un problema che si trascina almeno da tre legislature. A sorprendersi per prima del risultato è la stessa giunta comunale, che l’altra sera ha dettagliato l’indagine, affidata all’azienda specializzata Osmotech Srl di Parma, effettata dal 1 luglio al 31 dicembre 2021.
Il vicesindaco Antonio Lui, che ha presieduto l’assemblea pubblica, ha premesso «Importanti per l’indagine sono state le segnalazioni, che debbono continuare, dei cittadini». Ha sottolineato che anche l’amministrazione precedente s’era molto impegnata sul medesimo fronte. A caratterizzare e diversificare l’indagine presentata l’altra sera ad un pubblico molto interessato è stato il coinvolgimento stesso delle aziende potenzialmente fonti di odori molesti, in secondo luogo la nuova metodologia scientifica non basata soltanto sui rilievi Arpa, per mettere in risalto intensità, durata e frequenza degli odori. «Abbiamo coinvolto tutti gli attori in campo, aziende, rappresentanti di categoria, minoranza consiliare». Ha infine rimarcato che con l’indagine non si eliminano gli odori, ma ponendoli sotto controllo, sono resi non molesti. Altra puntualizzazione: gli odori non incidono sulla salute, a adoperare sulla quale sono micropolveri e sostanze nocive, tra le quali le più pericolose sono inodori o addirittura profumate. Utile è risultata l’indagine, a quanto ha affermato il vicesindaco, per le stesse aziende, perché asseconda l’ottenimento della certificazione Iso 14000, che ne qualifica la produzione.
L’assessore all’ambiente Giulia Caramaschi ha esposto il grafico della raccolta segnalazioni molestie olfattive 2015-’21 mettendo con picco massimo verificatosi nel 2019 a cui sono seguiti decisi cali. I campi di molestia sono stati per comodità definiti “bitume”, “idrocarburi”, “catrame”, “asfalto”, “allevamenti”. I primi due i più segnalati. La maggiore frequenza in agosto.
L’ingegner Maurizio Benzo, fondatore di Osmotech, ha dettagliato la metodologia adottata per i rilievi, già praticata e legislativamente validata in Germania, basantesi essenzialmente su tecnica sensoriale. Arruolato e addestrato un gruppo di persone con il compito di rilevare in orari sempre diversi nelle aree di fonte degli odori, definite “depuratore”, “mangime”, “asfalto”, “guaina”, “zincatura”, “allevamento”, è stata compilata una mappa-rilievi, condotti tutti i giorni della settimana per sei mesi consecutivi, valutandone maggiormente la frequenza che l’intensità, essendo questa in genere di breve durata. Il vicesindaco ha concluso «Sorprende la bassa frequenza degli odori segnalati. E’ evidente che nei sei mesi il comportamento delle aziende è stato virtuoso; ciò vuol dire che sono perfettamente in grado di non produrre disturbi». Molti e articolati gli interventi del pubblico.
Riccardo Lonardi