Settant’anni dopo, Mantova onora il presidente della Repubblica e cittadino onorario Giovanni Gronchi

MANTOVA – Un uomo del dialogo, difensore convinto della giustizia sociale e dei valori fondanti della Repubblica. A settant’anni esatti dalla sua elezione a Presidente della Repubblica, Mantova ha riscoperto e reso omaggio a Giovanni Gronchi, protagonista della storia italiana e cittadino onorario della città virgiliana dal 1959.
La cerimonia commemorativa si è svolta stamani nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale, gremita di pubblico e autorità. L’iniziativa, promossa dal Comune di Mantova in collaborazione con l’Unione Insigniti Ordine al Merito della Repubblica Italiana (UIR), ha riportato alla luce un legame prestigioso, rimasto troppo a lungo nell’ombra.

La cittadinanza onoraria dimenticata

Gronchi fu insignito della cittadinanza onoraria di Mantova il 26 settembre 1959, alla vigilia della sua visita ufficiale. Quel giorno il Consiglio comunale si riunì in seduta straordinaria per conferirgli all’unanimità l’onorificenza. A distanza di decenni, grazie al lavoro congiunto di UIR, Comune e Archivio Baratta — che ha recuperato la delibera originale — la memoria di quella giornata è stata finalmente riscoperta e celebrata.

Un ricordo condiviso

L’incontro è stato aperto dai videomessaggi del Presidente del Senato Ignazio La Russa e del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, letti in sala. A seguire, gli interventi istituzionali del presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti e del vicesindaco Giovanni Buvoli, affiancati dal delegato UIR di Mantova Andrea Moretti e dal presidente nazionale Antonello De Oto. La figura di Gronchi è stata rievocata in un’appassionata allocuzione storica a cura del professor Paolo Morelli, presidente del Centro Gronchi, che ha delineato il ruolo cruciale ricoperto da Gronchi nella storia della Repubblica. Presente anche il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani. Ospite d’onore, accolta con un lungo applauso, Maria Cecilia Gronchi, figlia del Presidente Emerito, omaggiata con un bouquet floreale in segno di riconoscenza e affetto.
A moderare l’incontro, la giornalista Antonia Bersellini Baroni, mentre la violinista internazionale Lisa Agnelli — prima artista italiana del genere pop-rock strumentale — ha regalato momenti musicali di grande suggestione.
L’evento ha ricevuto numerosi e prestigiosi patrocini: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Consiglio Regionale della Lombardia, Provincia di Mantova e diversi comuni, tra cui Pontedera, Massa, Monza e Solferino. Tra i collaboratori anche il Centro Giovanni Gronchi per lo studio del Movimento Cattolico e il Consorzio di Tutela del Grana Padano.

La visita del Presidente in terra mantovana il 27 settembre 1959

Il legame di Giovanni Gronchi con Mantova si consolidò nel 1959, anno in cui visitò la provincia per ben due volte. A giugno partecipò, insieme al Presidente francese Charles De Gaulle, alle celebrazioni per il centenario della Battaglia di Solferino e San Martino. Il 27 settembre tornò nel capoluogo virgiliano per il 54° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri e per partecipare alla consacrazione della Valletta dei Martiri di Belfiore.

Gronchi in sala Consiliare con a fianco il sindaco Eugenio Dugoni

Quel giorno Gronchi giunse a Mantova con il treno presidenziale. Dopo una tappa in Prefettura, si recò alla basilica di Sant’Andrea per visitare i Sacri Vasi e assistere alla Messa celebrata dal vescovo Antonio Poma. Seguì la visita alle prigioni dei Martiri di Belfiore e, infine, la partecipazione alla cerimonia di consacrazione dell’omonia Valletta. Non mancò una tappa culturale alla Biblioteca Teresiana, dove visitò la mostra del libro mantovano del Quattrocento e l’esposizione di autografi e antiche edizioni del carteggio di Baldassarre Castiglione.
Ad accoglierlo nella sede Comunale di via Roma, in Sala Consiliare fu il sindaco socialista Eugenio Dugoni, che lesse pubblicamente la motivazione dell’onorificenza davanti al Consiglio comunale riunito.

Dal discorso del presidente Giovanni Gronchi per il conferimento della cittadinanza onoraria di Mantova

Ringrazio il Consiglio comunale per l’onore concessomi della cittadinanza onoraria mantovana. Accolta con particolare gioia, in quanto testimonianza della fiducia che da ogni parte del popolo italiano si volge al Capo dello Stato come al simbolo dell’unità operante e concorde della nazione. Mantova è oggi protesa con tutte le sue forze verso l’avvenire, ma non dimentica del suo passato, quello più lontano espresso in quegli alti monumenti e quello, più vicino al nostro cuore, della passione e dell’azione risorgimentale. Un passato che non è esaltato nella retorica della tradizione, ma nel senso di una continuità viva e della valutazione piena del valore attuale di quelle tradizioni. Ho visitato oggi con commozione le prigioni in cui i martiri di Belfiore trascorsero i loro ultimi giorni; ed ho ricordato di questi martiri le virtù che li tramandarono all’ammirazione devota delle generazioni successive; un eroismo senza ostentazione, una capacità di sacrificio con la naturalezza di chi compie un dovere, un romanticismo senza retorica; di fronte a queste memorie io ho sentito che la continuità della tradizione può veramente avere un valore per un popolo che sa come la sua vita si svolga non solo attraverso successi e vittorie, ma anche e spesso con sacrifici. Le tradizioni danno forza e fiducia e ci fanno moralmente e materialmente più capaci di affrontare l’avvenire e di costruirlo come possono forgiarlo la nostra volontà e il nostro spirito di sacrificio.

Alcuni momenti della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Mantova al presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 27 settembre 1959