CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Grande partecipazione per il convegno “Famiglie in prima linea” che a visto a confronto sanità, territorio e famiglie davanti alle sfide delle malattie neurodegenerative. Oltre tre ore di interventi, relazioni cliniche, testimonianze e contributi istituzionali nell’appuntamento promosso da Fondazione San Pellegrino, Fondazione Zanetti Cominelli e Gruppo Mantova Salus e con il patrocinio del Comune di Castiglione delle Stiviere.
“Abbiamo organizzato questo evento perché rientra nelle attività che portiamo avanti da anni come Fondazione – ha spiegato il presidente di Fondazione San Pellegrino, Mauro Pagani – “crediamo sia fondamentale offrire strumenti utili e risposte concrete alle famiglie.
“Le famiglie sono davvero in prima linea davanti all’Alzheimer e al Parkinson – ha sottolineato il presidente presidente del Gruppo Mantova Salus Guerrino Nicchio – le difficoltà sono reali e parlarne è necessario”.
Alessandro Perdomini, presidente della Fondazione Zanetti Cominelli, ha richiamato il ruolo delle realtà del territorio: “È importante lavorare sulla prevenzione e sull’invecchiamento attivo. Il tema è stato voluto e condiviso da tutti noi, e speriamo che da questa giornata nascano contributi utili per il territorio”.
“Questi incontri sono fondamentali perché creano consapevolezza e rafforzano la rete territoriale. L’attenzione alle fragilità è un impegno che coinvolge tutti” ha spiegato il sindaco di Castiglione delle Stiviere, Enrico Volpi.
Al centro degli interventi la diagnosi, progressione e la prevenzione del Parkinson illustrato dalla neurologa Giuliana Vezzadini (Istituti Clinici Maugeri). Al geriatra Andrea Fabbo il compito di affrontare il tema dell’Alzheimer e del ruolo dei caregiver. La relazione, l’empatia e il comportamento della demenza sono stati invece illustrati dal neurologo Renato Bottura.
Un momento particolarmente toccante è stato l’intervento di Carla Mutti, che ha raccontato il proprio percorso con il Parkinson: “Tutto è iniziato quando mio marito si è accorto che non muovevo il braccio sinistro. È stata una botta enorme, ho pianto tanto, poi mi sono rimboccata le maniche. Ho cercato aiuto e ho cercato di non essere un peso per la mia famiglia. A tutto il personale sanitario chiedo una cosa: conoscere maggiormente il Parkinson per trattare le persone ricoverate affette da questa malattia con specifiche attenzioni”.
Per completare il cerchio delle figure coinvolte è stato illustrato il ruolo delle strutture socio-sanitarie Alessandro Perdomini ha affrontato il tema dal punto di vista amministrativo, mentre i gestori hanno illustrato i cambiamenti che sono intercorsi negli anni per chi è alla guida di queste strutture. Il convegno ha messo in luce un messaggio condiviso: una comunità che funziona è una comunità che sostiene le fragilità con competenza, rete e umanità.
Diagnosi precoce, prevenzione, collaborazione tra servizi, sostegno ai caregiver e formazione degli operatori emergono come priorità assolute.















