Siccità autunnale, situazione critica. Agricoltori: “necessario trovare soluzioni strutturali al problema” 

MANTOVA/PROVINCIA – Siccità autunnale, fino a ieri sembrava più di essere in primavera che in autunno e dopo un’estate dal caldo record senza piogge, anche adesso la situazione è critica.

PRATI STABILI
Goito, Roverbella, Marmirolo: famosi per la produzione di Grana Padano dei Prati Stabili. La siccità sta mettendo i prati a dura prova: ” Rischiamo di veder morire alcune essenze – commenta Stefano Pezzini, presidente della Latteria San Pietro – dobbiamo trovare una soluzione per mantenere viva la biodiversità, per mantenere vivo il prato e questo non può essere pensato prosciugando un lago, ci sono dei ragionamenti molto più ampi da fare, come creare dei bacini di raccoglimento, trovare un accordo tra le esigenze del turismo e dell’agricoltura, non possiamo più confidare solo sulle piogge“.

MOTTEGGIANA
Non molto diversa la situazione per gli allevamenti di Motteggiana: “il 25 ottobre abbiamo fatto il 6° sfalcio di fieno – commenta Simone Minelli, allevatore, ed è venuto bene. Ora aspettiamo le piogge per poter seminare il frumento, il terreno adesso è troppo duro e polveroso, difficile da lavorare e chi lo ha seminato secondo le tempistiche abituali adesso ha dei problemi piante che nascono male e con i parassiti. Il problema non è solo la siccità, ma anche le alte temperature. Confidiamo nel cambio di clima annunciato per i prossimi giorni.”

VIVIAISMO
“La situazione è pessima – commenta Paolo Arienti, Presidente distretto PlantaRegina. Vivaista a Canneto – il terreno è duro non riusciamo ad entrare con i macchinari per tirar su le piante, ed è proprio in questo periodo che ce le chiedono. Stiamo temporeggiando, ma se in alcune aziende con irrigazione goccia a goccia, qualcosa si riesce a fare, altre sono proprio ferme. Per lavorare il terreno ci vorrebbero come minimo 34-40mm di pioggia, ma non in mezz’ora, in due-tre giorni in modo che la terra la assorba si ammorbidisca”. Arienti evidenzia due problemi: “per prima cosa manca l’elasticità sull’utilizzo dell’acqua, la bonifica segue regole troppo vecchie, la situazione è cambiata e bisognerebbe aggiornarsi, dall’altra parte, se si fa domanda di concessione di un pozzo, non si dovrebbe dover aspettare anni, entro un mese dovrebbe arrivare l’ok, perchè se io faccio domanda vuol dire che l’acqua mi serve subito”.

E sul fronte bonifiche la polemica è scoppiata dopo che il presidente del Consorzio Mincio, Massimo Lorenzi, ha annunciato che per salvare i prati stabili si sarebbe irrigato anche fuori stagione aumentando di 10 metri cubi al secondo il rilascio dal Garda passando dagli attuali 14 a 24 metri cubi. L’aiuto è venuto dal vicepresidente della Comunità del Garda, Francesco Federici che ha sostenuto la richiesta del presidente del Consorzio Mincio, Massimo Lorenzi.

Dichiarazione subito stoppata dalla presidente del Consorzio Territori del Mincio, Elide Stancari, “Innanzi tutto il Consorzio del Mincio può solo fare da tramite, ma gli accordi vanno presi dai due consorzi titolari delle concessioni, per cui Territori del Mincio e Garda Chiese. Noi abbiamo un accordo per prelevare dal Garda dal 1 aprile al 30 settembre, per prelevare fuori da queste date ci vuole una deroga della Giunta regionale, procedura che non si attiva dall’oggi al domani, ma che la Giunta ha più volte detto che non è intenzionata a dare, perchè il Garda è troppo basso. Non è solo un problema di irrigazione – spiega la Stancari – ma è un problema di livello delle falde, se non risparmiamo acqua oggi, rischiamo il prossimo anno di avere problemi non solo per l’agricoltura, ma anche con la distribuzione dell’acqua ai cittadini“.

I dati dicono che per riportare il Garda a 130 metri sul livello idrometrico ci vorrebbero due anni di piogge abbondantila situazione è pesante – conclude la Stancari – ma senza autorizzazione e senza la deroga regionale prelevare acqua vorrebbe dire incorrere in una denuncia penale, per tutti i consorzi della Lombardia è così, per cui attendiamo i prossimi giorni per vedere se l’autunno, come annunciato, arriva davvero insieme alle piogge”. 

 

 

 

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