Sicurezza sul lavoro e una nuova politica sui redditi le priorità della Cisl

CASTELVERDE (CR) “Gli effetti nefasti della pandemia si sono espansi a tutta la vita dei nostri territori, colpendo la salute e il lavoro. Questi sono due aspetti dirimenti e fondamentali per la vita di ogni comunità. Nel 2020 la produzione industriale in provincia di Mantova ha visto un calo del -6,1% rispetto al 2019 e il fatturato ha mostra risultati negativi pari a meno 2,5%. La forza lavoro ha presentato una perdita degli occupati pari a 6 mila unità attestandosi a 177 mila unità, con una riduzione nell’ordine del -3,2%. Tuttavia, se questi sono stati i dati del 2020, nel corso del 2021 l’economia mantovana, così come quella cremonese, ha visto una forte ripresa, così come anche il mercato del lavoro ha riscontrato una crescita delle assunzioni”.
Parte da qui la riflessione del segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni in occasione del Consiglio generale dell’organizzazione sindacale tenutosi ieri a Castelverde, in provincia di Cremona, a cui hanno preso parte anche il segretario generale Cisl Luigi Sbarra e quello regionale Ugo Duci.
“A Mantova la produzione industriale media annua nel 2021 è crescita del +13,1% rispetto al 2020, e a Cremona del +9,3%; così pure l’occupazione ha riscontrato una forte crescita nel corso del 2021 e dei primi mesi del 2022. I dati del sistema regionale Sistal dicono che a fine 2021 i contratti di assunzioni a Cremona sono passati da 1215 del 2020 a 2.398 nel 2021, mentre a Mantova si è passati dai 1.761 del 2020 ai 2.934 del 2021. Sono stati segni evidenti di una forte ripresa del marcato del lavoro, anche se la maggior parte delle assunzioni ha riguardato i contratti flessibili e l’apprendistato” continua Perboni che poi però sottolinea: “se questo era il 2021, con la guerra lo scenario nazionale cambia, così pure a livello provinciale: l’ultimo dato censito ad agosto del 2022 confrontato con lo stesso mese del 2021, dice che le domande di assunzione sono crollate del -15,4% rispetto al 2021 a Cremona e a Mantova del -7,9%”.

Perboni ha poi ricordato il protocollo d’Intesa sottoscritto fra il Governo Draghi e Cgil, Cisl e Uil sul Pnrr, in particolare sulla necessità di coinvolgere le parti sociali in merito agli investimenti e ai loro impatti. Lo stesso protocollo indicava che a tutti i livelli istituzionali si desse corso alla realizzazione di questo processo di coinvolgimento del sindacato.
“A livello territoriale abbiamo intrapreso l’interlocuzione con entrambe le due Amministrazioni Provinciali, mentre con i Comuni ci siamo concentrati su quelli principali.
Il valore del lavoro si afferma quando dà dignità e prospettiva alla persona, ma quando questo non si realizza, esso genera la piaga degli infortuni. Piaga che non risparmi nessuno, neppure il nostro territorio. A Mantova gli infortuni sono aumentati del 25% rispetto al 2021, passando da 3025 denunce a 3780, e quelli con esito mortale sono più che tripplicati da 3 a 10. Con la Prefettura di Mantova stiamo lavorando per la realizzazione di un’intesa sperimentale in merito all’applicazione di una check-list operativa, per la valutazione del rischio nel settore tessile. Si tratta di un’intesa che nasce dal Protocollo sulla salute e sicurezza, sottoscritto nel 2020 con la stessa Prefettura, il cui obiettivo è introdurre un maggior controllo e verifica dell’applicazione delle procedure e prassi in tema di salute con il coinvolgimento degli Rls. Il 07 novembre ci incontreremo di nuovo in Prefetture per verificare gl’ultimi aspetti sollevati dalle associazioni datoriali, per poi giungere alla definizione dell’intesa.

Il Segretario Generale Cisl Sbarra ha poi evidenziato:” all’appuntamento con il Governo Meloni, la Cisl non si presenta senza una visione, senza un’idea di futuro, tutt’altro, l’agenda Sociale Cisl è un chiara “rotta politico-sindacale”. I temi dell’Agenda sociale sono quelli delineati e approvati al congresso: Questione salariale; Statuto della persona; Lavoro di qualità; Contrattazione e partecipazione; Pensioni, Pnrr e riforme. Questione salariale: l’inflazione ha registrato un aumento del 3,5% su base mensile ed è volata all’11,9% su base annua rispetto al +8,9% del mese precedente; un record a due cifre che non lo si vedeva da 38 anni. Un escalation dei prezzi energetici ed alimentari che ha reso la vita sempre più difficile e drammatica di lavoratori, pensionati e di chi cerca un lavoro – continua Sbarra – Va bene intervenire con le misure sul caro bollette per aiutare le famiglie e le imprese. Ma l’inflazione non sarà passeggera: serve una politica dei redditi che tenga in equilibrio la richiesta di una aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni con la necessità di non bloccare gli investimenti e di supportare l’occupazione e la produttività.

Il segretario generale Cisl ha poi focalizzato il tema dello Statuto della persona. “Si tratta di passare dalla sole tutele del posto di lavoro a quelle del mercato del lavoro. I cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro richiedono di espandere le tutele dal posto di lavoro alla persona: la tutela deve avvenire prendendosi cura della persona, che ha perso il lavoro o che lo cerca, mediante un percorso formativo e qualificativo che l’accompagni nel mondo del lavoro”. Quindi anche lui è tornato sul tema della sicurezza sul lavoro. ” Serve un grande piano nazionale di assunzione degli ispettori dell’ATS e ITL per aumentare le forze in campo indispensabili per un’efficace azione di prevenzione, di controllo e vigilanza. Ma per creare cultura sulla salute e sicurezza è indispensabile partire dalle scuole, perché è da lì che usciranno i lavoratori di domani, oltre che preparali per l’alternanza scuola-lavoro”

Sulla previdenza la proposta della Cisl è chiara: priorità ai giovani; serve una pensione contributiva di garanzia per i giovani (vista la discontinuità occupazionale) e il sostegno all’adesione alla previdenza complementare. Va introdotto un maggiore supporto ai lavoratori precoci, a chi svolge lavori gravosi e usuranti, mentre l’Ape sociale va resa permanente. Si deve introdurre la possibilità di andare in pensione a partire da 62 anni e anche in presenza di 41 di contributi. In buona sostanza, è necessario un confronto politico che porti ad un sistema previdenziale flessibile e sostenibile sulla base di criteri di equità e sostenibilità sociale.

Il tema Pnrr, per il sindacato, deve andare avanti e devono essere rispettate le condizionalità sociali, vincolando l’erogazione delle risorse ad incrementi occupazionali specialmente per giovani e donne, al sostegno delle aree deboli, ad interventi per la sicurezza sul lavoro e alla regolare contrattualizzazione dei lavoratori impiegati nei cantieri. Realizzare investimenti strutturali a garanzia di un piano di giusta transizione ecologica e dell’innovazione sostenibile.