Sistema sanitario lombardo, la Cisl Asse del Po scende in piazza. Tre presidi davanti a Palazzo Lombardia

Disabilità, approvato emendamento Lega che aumenta il livello minimo delle prestazioni di 400 a 600 euro

MANTOVA – “Le criticità del sistema sanitario lombardo, a seguito della riforma attuata con la legge n. 23 del 2015, non solo non sono venute meno, ma l’emergenza sanitaria da Coronavirus ha posto in modo del tutto evidente la necessità di un suo ripensamento, ed in particolare l’importanza della medicina di territorio, della riorganizzazione e innovazione dei servizi di cura, dei modelli assistenziali e della rete sociosanitaria”, così il segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni.

Proprio per puntare l’attenzione su questo tema la Cisl Lombardia unitariamente ha programmato una serie di presidi davanti a Palazzo Lombardia per il 16, 19 e 23 giugno, che si inseriscono nello sciopero nazionale del 18 giugno dei lavoratori della sanità privata, a conferma della difficile situazione che il sistema sanitario sta attraversando. “La Sanità è un bene di tutti, che attiene la vita tutti i lavoratori e pensionati, delle famiglie e delle nostre comunità; è fondamentale partecipare a questi tre giorni per sostenere e rilanciare le proposte e rivendicazioni del sindacato, guardando al merito dei problemi e costruendo le condizioni per portare Regione Lombardia ad aprire un confronto per riavvicinare il Servizio sanitario regionale al bisogno di salute dei cittadini”.

Gli appuntamenti sono previsti per martedì 16 giugno (ore 9.30-12) “Le RSA non sono ospedali. Testimoni di una strage: 6000 vittime tra gli anziani”; venerdì 19 giugno (ore 9.30-12) “Obiettivi primari: sorveglianza epidemiologica, medicina di territorio e continuità assistenziale. Ripartiamo dai Distretti” e martedì 23 giugno (ore 9.30-12) “Ripensare l’ospedale per il futuro della sanità lombarda”.

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