Solo l’1% degli operatori sanitari mantovani vaccinati non ha sviluppato anticorpi contro il Covid

Solo l'1% degli operatori sanitari mantovani vaccinati non ha sviluppato anticorpi contro il Covid

MANTOVA – Solo l’1% circa degli operatori sanitari dell’Asst di Mantova che sono stati vaccinati contro il Covid nei mesi scorsi non ha sviluppato anticorpi. E pare che si tratti di persone che al momento della vaccinazione avevano delle situazioni particolari in atto, vuoi per assunzione di alcuni farmaci specifici o di terapie in atto.
In tutti gli altri è risultata una copertura anticorpale.

Sono i primi dati che emergono dall’indagine messa in campo dall’Azienda sanitaria per verificare nei dipendenti la presenza degli anticorpi dopo la somministrazione del vaccino.
Si tratta di dati ancora parziali visto che l’indagine, partita intorno a metà maggio durerà una decina di settimane, e quindi molti dati sono ancora in fase di elaborazione.
Tuttavia i primi risultati arrivati stanno facendo emergere un’altissima percentuale di operatori sanitari che ha sviluppato gli anticorpi.
Negli operatori che si sono vaccinati e che erano anche stato positivi al coronavirus, la copertura anticorpale risulterebbe poi molto elevata. 
L’indagine prevede 400 esami a settimana, su base volontaria, e vede al lavoro i professionisti della Medicina del Lavoro, della Medicina di Laboratorio e del Servizio di Prevenzione e Protezione.
L’anno scorso i dipendenti dell’Asst erano già stati sottoposti a un test per ricercare anticorpi contro le frazioni S1 e S2 della glicoproteina – proteina Spike – vale a dire un contatto con il coronavirus. Una ricerca tutt’ora in uso per valutare il titolo anticorpale dei potenziali donatori di plasma iperimmune. Il nuovo test introdotto da Asst è, in termini tecnici, ‘trimerico’, quindi più completo. In altre parole, dosa gli anticorpi verso tutte le frazioni della proteina Spike, non solo quindi quelli prodotti dal contatto con il virus, ma anche quelli che si sono formati a seguito del vaccino.
Un’indagine molto significativa, se si considera che secondo i dati disponibili, fra il primo gennaio e il 30 marzo il numero degli operatori dell’Asst che hanno contratto il virus sul posto di lavoro è diminuito dell’80 per cento, passando da 255 a 55. Un crollo da imputare presumibilmente alla campagna vaccinale, visto che le condizioni organizzative non si sono modificate in questo lasso di tempo e i ricoveri per Covid si sono rimasti piuttosto stabili o addirittura hanno registrato un incremento nel corso della nuova ondata pandemica.