Soncini (Uil): “Potenziare l’assetto regionale dell’INPS per una maggiore tutela dei cittadini”

Paolo Soncini della Uil

Il documento di rendicontazione delle attività del 2019 pubblicato dall’Inps Lombardia non soddisfa pienamente la UIL che chiede maggiore completezza nei dati e una attenzione particolare per i lavoratori e per gli utenti non abituati alle nuove tecnologie.
Quelli presentati sono dati parziali” – spiega Paolo Soncini della UIL di Mantova-Cremona – “in cui manca il report relativo all’area metropolitana milanese, considerata realtà distinta, che dà quindi una rappresentazione distorta del quadro regionale”.
Il sindacato si ritiene soddisfatto per il sensibile aumento dei dipendenti dell’Ente che non si è però svolto in modo uniforme su tutta la Lombardia; per la UIL su questo fronte c’è bisogno di incrementare le assunzioni per colmare il turn-over dato dai pensionamenti.
Soncini aggiunge: “alla partita occupazionale si aggiunge quella della capillarità territoriale e online. Alle sedi e alle agenzie territoriali si accompagnano sempre di più i contatti digitali, ma c’è la necessità di tenere conto che non tutta l’utenza ha le competenze informatiche per muoversi autonomamente”.
C’è poi un punto su cui il sindacato è molto critico ovvero lo smart working: sulla carta è “lavoro agile e capace di recuperare gli arretrati” ma la UIL insiste su come questo si sia tradotto in prestazioni oltre l’orario di lavoro, anche nelle giornate festive con problemi per i dipendenti le cui abitazioni non sono fornite di connessioni veloci. “C’è un rischio da evitare” – chiosa Soncini – “ ovvero che una occasione di innovazione si trasformi in un brusco ritorno a forme di lavoro a cottimo”.