Stato di agitazione alla rsa Casa della Pace di Mantova

MANTOVA – Mancata applicazione del contratto collettivo nazionale e dell’integrativo provinciale, problemi con la sicurezza dei lavoratori, mancato pagamento delle maggiorazioni da lavoro festivo e domenicale. Sono questi alcuni dei problemi che hanno portato i Sindacati e i lavoratori a proclamare lo stato di agitazione da sabato scorso nella Rsa “Casa della Pace” di via Montanari a Mantova, gestita dalla Cooperativa Sai di Reggio Emilia. Questa mattina le organizzazioni sindacali – Fp Cgil Mantova, Cisl Fp Asse del Po e Uiltucs Mantova – hanno esposto le loro bandiere davanti alla sede della casa di riposo in segno di protesta. “Nel rispetto della gestione degli ospiti – precisano i sindacati – si decide di non intraprendere nessuna forma di protesta se non l’esposizione delle bandiere all’esterno della struttura a partire da oggi, lunedì 21 novembre 2022”. Nella cooperativa che gestisce la Rsa lavorano circa 30 persone, fra operatori socio sanitari e amministrativi e i problemi sono iniziati nel luglio scorso e da allora sono iniziati i tavoli di confronto fra azienda e sindacati.

“Da mesi, ormai, – spiega Magda Tomasini, segretaria di Fp Cgil Mantova – stiamo segnalando all’azienda le problematiche relative al non rispetto del contratto collettivo nazionale e anche del contratto integrativo provinciale. In tal senso ci siamo seduti a diversi tavoli con l’azienda, anche con il comitato misto paritetico ma questi incontri non hanno portato a nessun risultato. In partenza chiediamo all’azienda il rispetto totale del contratto collettivo nazionale e dell’integrativo provinciale”.

Rosanna Magnani di Fp Cisl Asse del Po si sofferma sul problema della sicurezza: “I lavoratori – aggiunge – hanno segnalato anche problemi con la sicurezza, soprattutto per i carichi di lavoro, il personale insufficiente e i tempi stretti”.

Daniele Grieco di Uiltucs Mantova sottolinea come a non convincere i sindacati sia “la gestione generale dell’organizzazione di lavoro con turni di lavoro troppo lunghi e il non rispetto dei riposi settimanali. Abbiamo incontrato tre volte l’azienda ma, nonostante ripetuti solleciti e gli incontri avuti questa non riesce a organizzare il lavoro nel rispetto del contratto nazionale”.

Nel proclamare lo stato di agitazione, i sindacati chiedono di avviare un confronto “atto a riportare al rispetto delle regole – si legge in una nota unitaria inviata al presidente della Cooperativa Sai, al Prefetto di Mantova, al Sindaco di Mantova e alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali di Roma – a riportare al rispetto delle regole contrattuali e del cip la gestione del personale. Nelle more di un mancata volontà rispetto a quando rivendicato ed in caso di assenza di riscontro alla presente si procederà alla richiesta di tentativo di raffreddamento presso la Prefettura di Mantova”.

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