Sui diretti Mi-Mn arrivano le fermate di Castellucchio, Marcaria e Bozzolo. Utp: “poca attenzione di Trenord alla linea”

Sui diretti Mi-Mn arrivano le fermate di Castellucchio, Marcaria e Bozzolo. Utp:

MANTOVA Sulla linea ferroviaria Milano-Mantova saranno reintrodotte le fermate di Castellucchio, Marcaria e Bozzolo su tutti i treni diretti, ad eccezione del 2648 del mattino che non effettuerà la sola fermata di Marcaria. Questo accadrà con il nuovo orario invernale, che scatterà dal prossimo 15 dicembre, e porterà il tempo di percorrenza della linea da un’ora e 50 a un’ora e 58 minuti.
A comunicare la novità è l’Utp, Associazione Utenti del trasporto pubblico e il Comitato pendolari InOrario alla luce dell’incontro tenutosi ieri con Regione Lombardia e Trenord. Ed è il dirigente di Utp Quadrante Sud Lombardia Andrea Bertolini a spiegare che “l’introduzione delle fermate nei tre paesi era una forte richiesta arrivata dai sindaci del territorio e da parte degli studenti che non avevano una garanzia di poter partire/arrivare dalla medesima stazione”.
Tra l’altro proprio dalle stazioni di Castellucchio e Bozzolo pare ci sia stato un incremento importante del numero dei viaggiatori. Un aumento che secondo i dati emersi nell’incontro “è stato di più di 12.000 persone – sottolineano sempre Utp e InOrario con un comunicato – contro le 10.000 dello scorso anno, quindi un incremento di più del 20% di viaggiatori; tenuto conto che per lo più la rilevazione viene effettuata sui treni diretti, considerando il numero complessivo, si arriva quindi tranquillamente alle 16/17000 unità.
Secondo i dati presentati da Trenord, la puntualità in Lombardia, rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018, è passata dal 75% all’81,5%, valore che sale all’ 85,3% se si escludono le cause di forza maggiore. Facendo poi un focus sulla Milano – Mantova, i dati sono di una puntualità dell’83% (treni con un ritardo inferiore ai 5 minuti), che sale all’87% se si considerassero 7 minuti di ritardo.
Nel periodo Agosto / Settembre – prosegue la nota – si è avuto un leggero miglioramento, dopo che tra Giugno e Luglio ci sono stati diversi problemi al materiale rotabile (che rimane per Trenord la principale causa dei problemi, dopo quello delle infrastrutture gestite da RFI) dovuti alle alte temperature del periodo”.
Il comunicato di Utp e InOrario parla anche dei nuovi convogli ed evidenzia che “a partire da novembre 2019 inizieranno ad arrivare ed entrare in esercizio i primi nuovi treni acquistati da Regione Lombardia, fino a Giugno 2020, che però non potranno essere visti sulla nostra linea, in quanto materiale troppo piccolo per sostituire composizioni Vivalto o Doppio Piano a 6 pezzi”.
Altra nota dolente la mancanza “di nuovi collegamenti – spiega Bertolini –da Milano verso Cremona/Mantova (e viceversa) per due sostanziali motivazioni: la mancanza di materiale adeguato per poterli effettuare e congestione del nodo milanese, soprattutto nella stazione di Milano Centrale, dove non è più possibile inserire nuove tracce. Regione Lombardia, in separata sede, ci ha confermato che sono in valutazione possibili spostamenti di orario di altre direttrici, per poter trovare il modo di liberare qualche traccia e poter inserire qualche nuovo collegamento”.
Ci saranno anche variazioni su due treni “locali”: il 5194 che da settembre 2019 ha visto allungare la percorrenza da Piadena a Cremona (arrivando da Mantova), sarà nuovamente “allungato” fino a Codogno in modo da poter arrivare in tempo per prendere un treno diretto per Milano. Non sono però stati forniti i dettagli degli orari e su questo ci siamo riservati di poter effettuare un approfondimento, visto che il medesimo treno è stato oggetto di segnalazioni da parte di alcuni pendolari che in precedenza utilizzavano il bus sostitutivo che effettuava tutte le fermate tra Piadena e Cremona. Con la soppressione di quest’ultimo e l’allungamento del treno, si è causato un “buco” temporale dalle 17:00 alle 20:49 per avere collegamenti intermedi tra Piadena e Cremona.
L’altra modifica interessa i treni 20308 e 5176 che saranno accorpati ed effettueranno le fermate dei RegioExpress (quindi dei diretti), ma anche di questo non sono stati forniti i dettagli durante l’incontro.

 Utp e InOrario evidenziano poi le risposte fornite durante il vertice alle loro domande: 

Ritardi: nessun approfondimento. Nonostante siano stati forniti dati inequivocabili per una puntualità veramente percepita da parte dei pendolari, non sono state fornite ulteriori informazioni. Inoltre, è stato fatto notare che si, le medie si fanno sull’intera giornata, ma la gran parte dei viaggiatori utilizza i treni in fascia pendolari, che hanno grossi problemi di puntualità, come dicono le nostre rilevazioni.

Raddoppio della linea Mantova-Codogno: per quanto riguarda possibili sviluppi della rete, al momento è tutto fermo in quanto è iniziata la fase di studio del progetto preliminare per il raddoppio totale della Codogno – Mantova che, però, vede già un primo grosso problema: per poter effettuare il raddoppio la quasi totalità del “piano binari” (ovvero la massicciata su cui poggiano i binari stessi), deve essere rialzata di almeno 2 o 3 metri per permettere di supportare il nuovo carico, a causa di problemi morfologici. Per questo RFI ha detto che il progetto deve rientrare in quelli considerati “grandi opere” e che come tale sarà trattato. Al momento non è stato possibile avere un ordine temporale di effettuazione, senza contare che ciò comporterebbe per tempi non definiti la chiusura pressochè totale della linea, con bus sostitutivi tra Mantova e Codogno, proposta quest’ultima irricevibile. E’ anche per questo che rilanciamo il nostro pieno sostegno all’opera autostradale Cremona-Mantova, che almeno tra le opere di compensazione ha l’eliminazione di molti passaggi a livello tra Cremona e Mantova.

Materiale rotabile: In merito ai problemi riscontrati nell’ultimo periodo per composizioni ridotte rispetto a quanto previsto, è stato detto che alcuni convogli sono fermi per un piano di manutenzione “lunga ed ordinaria” che ha costretto ad utilizzare il materiale “avanzato” che è formato da 5 pezzi, contro i 6. Il piano di manutenzione dovrebbe terminare a Dicembre e quindi, con il prossimo anno, non dovrebbero più circolare convogli a 5 pezzi sulla Milano / Mantova.

Biglietti elettronici: È stata inoltre segnalata la difficoltà dell’acquisto dei biglietti elettronici IVOL nelle stazioni minori (ma anche in quelle maggiori), vista la mancanza o il non funzionamento delle biglietterie automatiche, uniche abilitate ad emetterli. Al momento non è previsto che la biglietteria possa emettere quel tipo di biglietti.

“Sicuramente un incontro che ha visto poche novità per quanto riguarda il nostro territorio – sottolinea Bertolini – soprattutto visto il piano “emergenziale” messo in pratica a dicembre 2018, con la sostituzione di diversi collegamenti su ferro con bus sostitutivi, ma per Trenord la principale attenzione, in questo momento, è su linee considerate più critiche (ci sono tratte che, dati certificati da Trenord, non arrivano al 60% di puntualità, non vogliamo immaginarci cosa voglia dire, vista la differenza tra quanto dichiarato sulla nostra direttrice e quanto da noi effettivamente rilevato) ed alla sostituzione del materiale più vetusto con i nuovi convogli che Regione Lombardia ha comprato e che inizieranno ad arrivare a breve. Al momento (Novembre 2019 / inizio 2020) il materiale che entrerà in esercizio sarà pari a quello messo fuori esercizio, quindi non ci sarà eventuale materiale da poter girare verso altre linee. Probabilmente con il secondo lotto (seconda metà del 2020 o inizio 2021) potrebbe liberarsi materiale che possa sopperire ad eventuali problematiche di quello in uso sulle nostre.
Abbiamo ribadito anche che, se il nodo di Milano è congestionato, in una prima fase è per noi accettabile, pur di avere qualche possibilità di collegamento in più, visto che per gran parte della giornata il collegamento su Milano è bi-orario, anche collegamenti con incroci a Codogno, utilizzando i treni della Piacenza / Bologna, se ci fosse poi la possibilità di trovare una coincidenza.
Quello che, secondo noi, è necessario ora – conclude il dirigente Utp – è trovare il modo di fare fronte comune tra pendolari, amministrazioni e forze del territorio (imprenditori, commercianti) per far si che la richiesta, e quindi l’urgenza e certezza di interventi, sia forte e condivisa sia nei confronti di Regione Lombardia e Mit e che si possa, finalmente, avere un piano di interventi certo, con un arco temporale relativamente breve”.