SUZZARA – Guido Andrea Zanini, referente tecnico provinciale della Lega Salvini Premier, solleva forti critiche riguardo la riqualificazione dei giardini “Gina Bianchi”. Nonostante l’incarico per la progettazione e la direzione dei lavori sia stato affidato all’Architetto Stefano Castagna di Mantova già il 29 novembre 2021, a giugno 2025 i lavori non sono ancora iniziati e non si sa chi li eseguirà.
La vicenda ha avuto inizio a fine 2021 con l’affidamento della progettazione. Nel 2022, sono stati assegnati incarichi aggiuntivi per geologo, responsabile della sicurezza e una ditta locale (Impresa Edile Zapparoli Srl) per i sopralluoghi necessari alla progettazione.
Il progetto definitivo è stato approvato solo il 27 giugno 2023, dopo un anno e mezzo. Il Comune aveva stanziato 200 mila euro, di cui 144 mila per i lavori. Per individuare l’impresa esecutrice, non è stata bandita una gara d’appalto aperta, ma si è tentata una negoziazione diretta con l’impresa Zapparoli tramite la piattaforma Sintel. Tuttavia, la ditta ha deciso di non presentare alcuna offerta e la procedura è fallita.
Aumento dei costi e nuove procedure
Il progetto è stato quindi rivisto e i prezzi aggiornati, portando a un nuovo stanziamento di 250 mila euro (circa 176 mila per i lavori), approvato il 4 marzo 2024. A questo punto, invece di riprovare con una gara interna, il Comune ha deciso di affidare la gestione dell’appalto al Consorzio Oltrepò Mantovano.
La gara, gestita dal Consorzio, ha visto come termine ultimo per le offerte l’8 maggio 2024. Sorprendentemente, le prime quattro ditte classificate erano tutte del Centro-Sud: una di Roma e tre di Napoli e provincia. La prima aggiudicataria, Gruppo Sapa Srl da Caivano (NA), ha visto la revoca dell’incarico nell’agosto 2024. I lavori sono stati quindi assegnati alla seconda classificata, D.I.S.M.A. Srl di Roma.
Rinunce a catena e il sospetto delle “cordate”
La situazione si è ulteriormente complicata nel marzo 2025, quando anche D.I.S.M.A. Srl ha comunicato di non poter procedere con il contratto, richiedendo la revoca dell’aggiudicazione per “sopraggiunte esigenze tecnico-organizzative”. L’incarico è stato revocato e si è passati a contattare la terza società in graduatoria, Graphite Srl da Napoli. Circolano voci che anche questa ditta stia per rinunciare, portando all’eventuale contatto con la quarta classificata, Past Costruzioni, anch’essa di Napoli.
Zanini critica duramente queste scelte procedurali, suggerendo che se il Comune avesse ripetuto la negoziazione coinvolgendo più ditte locali, il parco sarebbe probabilmente già riqualificato. Fa notare che tra le successive classificate della gara ci sono comunque aziende della zona, come la Geom. Tabai di Roncoferraro (quinta) e la Brunoni di Mantova (ottava).
In un poscritto, Zanini si interroga sul motivo per cui ditte a più di 500 chilometri di distanza si interessino a una piccola gara per un parco di Suzzara. Sospetta che ciò sia dovuto alla prassi delle “cordate”, accordi tra aziende che partecipano a più gare insieme e poi, in caso di aggiudicazione, si subappaltano i lavori a vicenda, sfruttando le possibilità dell’era digitale.