Tanti in piazza Sordello per ribadire il no all’omofobia e chiedere provvedimenti contro le discriminazioni

Tanti in piazza Sordello per ribadire il no all'omofobia e chiedere provvedimenti contro le discriminazioni

MANTOVA – Tanta gente questa sera in Piazza Sordello per il flash mob in solidarietà  di Alessio Madella, l’educatore  che nei giorni ha ricevuto attacchi omofobi sui social da un’avvocatessa di Mantova.
“Chi è affetto da omosessualità – sostiene la donna non può lavorare a contatto con i minori”. L’omosessualità dunque come una vera e propria malattia secondo la professionista mantovana.
Durante la manifestazione, organizzata da Arcigay La Salamandra insieme ad altre associazioni mantovane, ai sindacati e a diverse realtà che si occupano di educazione, è stato ribadito a gran voce come l’omosessualità e la transessualità non siano malattie e che la professionalità di un educatore non sia in qualsiasi modo legata ai suoi orientamenti sessuali.
A prendere la parola in piazza, rimarcando anche la necessità di provvedimenti che consentano finalmente di combattere ogni tipo di discriminazione, il presidente dell’Arcigay La Salamandra Diego Zampolli, l’educatore Alessio Madella e il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.

Madella ricordiamo aveva ribattuto all’avvocatessa evidenziando come lui lavorasse da dieci anni come educatore, con la stima di maestre e genitori. Il giovane si è anche rivolto all’associazione Athena, poi è stato contattato dall’avvocato di Bologna Michele Giarratano e da Cathy La Torre, che con l’associazione GayLex hanno deciso di sostenerlo e di procedere con una denuncia alla Polizia postale.