Tariffe Tari, scoppia la polemica a S. Giorgio Bigarello e la minoranza abbandona l’aula

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SAN GIORGIO BIGARELLO – La minoranza chiede di rimandare la discussione in aula dei punti riguardanti le tariffe Tari 2022, la maggioranza spiega che non si può perchè vanno approvate entro una certa data e scoppia la polemica, tanto che la minoranza abbandona l’aula. E’ successo durante il consiglio comunale di ieri sera.

L’accusa della minoranza è che i documenti sono arrivati a sole 24 ore dalla seduta del consiglio e che non hanno avuto il tempo di analizzarli bene.

“Noi non viviamo di politica – ha commentato il consigliere M5S Paolo Bordini – i tempi di preavviso e la documentazione consegnata 5 giorni prima del Consiglio Comunale e stabiliti dal regolamento ci permettono di conciliare il tempo che dedichiamo all’attività in Consiglio e al lavoro”.

A gravare la diatriba tra minoranze e gruppo di maggioranza è il mancato coinvolgimento e comunicazione tempestiva alle minoranze, contrariamente agli altri 17 comuni della provincia di Mantova che dovevano come San Giorgio Bigarello affrontare il ricorso al TAR di Mantova Ambiente.

Secondo Bordini l’ultimo documento arrivato in possesso dalla Giunta è stata la “relazione di validazione della documentazione fornita dal gestore in relazione al PEF (Piano Economico Finanziario) grezzo 2022-2025 “, datata 22 aprile 2022, il giorno dopo il primo avviso di convocazione del Consiglio Comunale.
Un documento, ribadisce il Consigliere M5S, essenziale per predisporre un PEF finale corretto, completo e coerente. “Nel frattempo – conclude Bordini – siamo di fronte ad aumenti dell’8,6% per le utenze domestiche e dell’8,2% per le non domestiche.”

“Il ritardo nel presentare la documentazione – spiega il vicesindaco Barbara Chilesi – è stato causato dal contenzioso in atto con Mantova Ambiente che è andato per le lunghe, più del previsto.  Siamo arrivati in ritardo – prosegue Chilesi – io ho spiegato le motivazioni alla minoranza, non era possibile rimandare perchè la mancata approvazione delle tariffe, avrebbe voluto dire trascinare quelle dello scorso anno, creare dei disavanzi e avere ulteriori aumenti, ma loro hanno deciso comunque di abbandonare l’aula.”

“Mi è spiaciuto – ha concluso la Chilesi – non è stato un ritardo voluto e capisco che il tempo a disposizione per leggere i documenti sia stato poco, ma non potevamo dare diversamente, non approvarle sarebbe stato uno svantaggio per i cittadini”.