ASOLA – “Un progetto stoppato senza motivo per quasi quattro anni, e solo per motivazioni politiche”: duro attacco del gruppo consiliare “Asola Impegno Comune” sul tema del Teatro Sociale, all’amministrazione Busi. “Tanto è trascorso dalla prima sospensione dei lavori, e siamo in grado di tirare le fila di un percorso che ha portato ad una situazione sotto gli occhi di tutti. Un monumento storico di Asola sventrato ed esposto alle intemperie, con il rischio che crolli sotto il peso degli interventi non effettuati. La struttura rischia di diventare un vero e proprio magone”.
“Come tutti sanno la progettazione del restauro del Teatro Sociale di Asola è partita a cura della prima amministrazione Busi – hanno detto i componenti della minoranza Fiorenzo Zanella, Raffaele Favalli, Francesca Zanardi Lamberti e la capogruppo Francesca Zaltieri -, che tra il 2010 ed il 2012 incarica il tecnico progettista ed approva nell’ordine il progetto preliminare, il progetto definitivo e pure il progetto esecutivo, senza avere a bilancio i fondi per fare l’appalto di gara. Costo complessivo dell’intervento di restauro ed ampliamento Euro 5.800.000 e costi di progettazione per circa Euro 280.000”.
“Con l’amministrazione Favalli si procede ad un dimagrimento del progetto iniziale, si riduce l’intervento ad una spesa complessiva di Euro 3.100.000, si eliminano gli interventi aggiuntivi e si divide il progetto in due stralci, in cui il primo è relativo alla messa in sicurezza, per un totale di Euro 1.250.000, di cui Euro 600.000 ricevuti dal Ministero ed Euro 650.000 a carico del Comune di Asola”.
“I lavori partono nel 2018 e si scopre che i calcoli strutturali alla base del progetto esecutivo approvato nel 2012 sono redatti sulla base di una normativa superata già allora (2009) e quindi si incarica il progettista di procedere al più presto alla redazione dei nuovi calcoli sulla base della normativa esistente, mentre si procede ai lavori sulla base di interventi non strutturali e con calcoli strutturali parziali”.
“Con il cambio di amministrazione i lavori si fermano quasi subito per il cambio di tecnici comunali il 21 novembre 2019. Viene ordinata una sospensione dei lavori e inviata alla Procura una segnalazione per una ipotesi di abuso edilizio per difformità di parte dei lavori rispetto al progetto approvato. Nel contempo però, marzo 2020, i nuovi calcoli strutturali sulla base della nuova normativa vengono depositati e viene confermato che il progetto approvato e vigente comporta un buon miglioramento antisismico, compatibile che il proseguimento dei lavori senza alcuna variante. A seguito del COVID e della segnalazione dell’abuso edilizio alla Procura della Repubblica di Mantova i lavori non ripartono”.
“Ad agosto 2022 la situazione improvvisamente cambia e si tenta di recuperare il terreno perduto: il 25/08/2022 il Comune di Asola, per mezzo di una comunicazione alla Soprintendenza di Mantova, informa la stessa che il presunto abuso edilizio non è più tale in quanto rientra in una apposita fattispecie prevista dalla Legge, art. 22 comma 2 DPR 380/2001, cioè la variante ai lavori è una di quelle che può essere ricompresa in una SCIA da presentare prima della fine dei lavori. A seguito di questa comunicazione, con il Comune di Asola che sostanzialmente e formalmente smentisce gli atti dallo stesso prodotti e causa della sospensione dei lavori, la Soprintendenza di Mantova in data 02/09/2023 informa la Procura della Repubblica di Mantova del proprio parere legittimante alla situazione venutasi a Procura ogni altra decisione in merito.
“A a seguito di tale situazione, abbiamo cercato di pressare l’Amministrazione Comunale perché si informasse, in qualità di parte offesa, presso la Procura della Repubblica di Mantova sulla situazione del fascicolo e dopo l’ultima nostra richiesta del giugno 2023, in data 29/06/2023 il Comune al Asola invia richiesta alla Procura delia Repubblica di Mantova richiesta di informazioni, ricevendo prontamente risposta in data 05/07/2023: il procedimento è stato archiviato. A noi come gruppo consiliare, lo fanno sapere solo il 26 luglio”
“Alla luce di tutto questo giro di carte o denunce, risulta evidente che i lavori al teatro sono stati fermati per niente, con grave danno alla struttura, che ricordiamo è aperta ed esposta ad ogni genere di evento atmosferico. Se ad agosto 2022 il Comune di Asola ha dichiarato che non vi erano gli estremi per la segnalazione alla Procura della Repubblica di Mantova, è evidente che non c’erano neppure a gennaio 2020 quando si è ordinata la sospensione definitiva del lavori, perché nel frattempo le norme non sono cambiate”.
Nel frattempo abbiamo perso tempo perché già il primo lotto poteva essere concluso, perché si poteva accedere a molti fondi per chiudere anche il secondo lotto, perché si poteva anche pensare di usare i fondi del PNRR per concludere tutto trovarci ad oggi con il Teatro Sociale di Asola concluso e fruibile, invece che fare richieste fantasiose che poi non hanno portato a nulla. Nel frattempo il Comune di Asola ha un contenzioso aperto con i confinanti perché il cantiere sulla loro proprietà potrebbe aver causato loro dei danni, visto che è tutto fermo da quasi quattro anni, Il Comune di Asola deve trovare un accordo con la ditta che oggi non può lavorare ai prezzi di quattro anni fa, infine ci troviamo con affermazioni in Consiglio Comunale da parte della attuale maggioranza che oltre ai soldi già stanziati dall’Amministrazione Favalli non è intenzionata a metterne altri per chiudere il progetto come approvato. Finora non ci siamo mai esposti, a differenza di altri sulla stampa locale e sui social, perché sapevamo della denuncia penale, ma abbiamo continuato a scavare alla ricerca della verità, a differenza di altri che si sono bevuti qualsiasi cosa che non fosse la linea di questa maggioranza. La nostra sensazione è che tutto questo non sia stato solo il frutto di un lavoro tecnico che ha frainteso le carte ed i lavori, ma che ci sia stato anche un chiaro disegno politico teso a screditare quanto avevamo fatto nel nostro mandato (far partire i lavori di restauro e messa in sicurezza del Teatro Sociale di Asola) e far credere che si era fermato tutto perché degli “incapaci” stavano mandando avanti un progetto che rischiava di far cadere tutto. Vi sono gravi responsabilità politiche su questa vicenda, con persone che non hanno creduto ai loro occhi vedendo come poteva svilupparsi la vicenda e come poi l’hanno cavalcata con la comunicazione, anche abusando degli strumenti mediatici del Comune di Asola, dove ancora oggi è possibile vedere la aggressiva e perentoria conferenza stampa con cui la attuale maggioranza spiegava a suo modo la situazione. Vi sono infine anche gravi responsabilità in merito alla tenuta dei conti del nostro Comune, in quanto adesso per finire quel progetto servono maggiori soldi ma nel frattempo non ci si pone neppure il problema di dove trovare le risorse o come ripartire, sulla scia comunque di quanto sempre affermato da questa amministrazione, non per ultimo le affermazioni del Sindaco Busi sulla stampa del 11/08/2019: “Il Teatro non è una priorità per il paese”.
LA REPLICA DEL SINDACO BUSI: “LAVORI INTERROTTI PERCHE’ LE VARIANTI ERANO STATE BOCCIATE DAI TECNICI. AL LAVORO CON LA DITTA PER UN ACCORDO CHE CONSENTA DI TERMINARE IL PRIMO LOTTO”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Giordano Busi, che ha ricordato: “I lavori sono stati interrotti perché il progetto approvato dall’amministrazione precedente, che differiva significativamente da quello proposto da noi tempo prima, e che era stato rimodulato al ribasso a livello di costi, presentava importanti problematiche di sicurezza e stabilità della struttura, specialmente per quanto riguardava la torre scenica e gli spalti a sbalzo, che avrebbero dovuto poggiare su muri vetusti, con incognite sulla solidità. Questo non lo dico io, ma i tecnici qualificati che hanno valutato il progetto. Attualmente abbiamo instaurato un dialogo con la ditta Penzi, che si è aggiudicata il primo lotto, per trovare un accordo bonario, al fine di completare la prima parte di lavori senza contenziosi che potrebbero trascinare la questione per molti anni”.