Terremoto Turchia e Siria, i morti sono oltre 16.400

Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del devastante sisma che ha colpito la Turchia meridionale ed il nord-ovest della Siria. Secondo quanto emerge dalla somma dei bilanci, ancora provvisori, forniti dalle autorità turche e da fonti siriane, i morti sono oltre 16.400.  Sono invece almeno 62.914 le persone rimaste ferite in Turchia a casa dei terremoti che hanno scosso il sud del Paese: lo rende noto l’agenzia per le emergenze e i disastri di Ankara (Afad), come riporta la tv di Stato Trt.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi dopo che si erano levate critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite.”Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile”, ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali.”Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse – ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro”.

Più di 298.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa del terremoto: lo hanno riferito i media statali siriani. Il numero, riporta il Guardian, sembra essere un riferimento solo alle parti della Siria sotto il controllo del governo, non a quelle controllate da altre fazioni nel nord-ovest del Paese, che è più vicino all’epicentro del terremoto di lunedì.

NUOVI SALVATAGGI

La situazione “è drammatica” e “le richieste di aiuto tantissime: siamo costretti a scegliere chi salvare sulla base di dati oggettivi”. Lo racconta all’ANSA Samuele Pacchi, infermiere toscano partito per portare soccorso in Turchia dopo il sisma ed operativo nella città di Hatay. “Sono scene disperate: le persone si inginocchiano, piangono e ci implorano di intervenire. Diventa davvero difficile dire di no, ma purtroppo – afferma – siamo costretti a dover fare una scelta e dobbiamo per forza concentrarci di più sui dati oggettivi, come le voci da sotto le macerie oppure se uno dei nostri cani dei vigili del fuoco sente una scia”.

Un bambino di 12 anni è stato estratto vivo e portato via in barella dalle macerie di uno dei tanti palazzi distrutti dal terremoto a Nurdaği, vicino Gaziantep in Turchia. Il salvataggio è stato ripreso in diretta da Rai News 24. La liberazione di Khadir – questo il nome del bambino – è durata 2 ore. Il bambino è stato protetto dal corpo della madre, grazie al quale i soccorritori sono riusciti ad aprire un varco e a salvarlo dopo circa 62 ore sotto le macerie. Un altro bambino, di 8 anni, è stato salvato dalle macerie di un edificio crollato ad Hatay, sempre in Turchia, dopo circa 52 ore. Tra le macerie del palazzo potrebbero esserci decine di persone – è stato riferito durante la diretta – e non è chiaro se siano sentite altre voci dalle macerie.”Sotto la macerie di due diversi palazzi abbiamo recepito le voci di due persone, che sono state in grado di rispondere: un ragazzo di 16 anni che si trova in un sottoscala ed una donna di 65 anni all’interno di una abitazione. Adesso il nostro team è al lavoro per cercare di estrarli dalle macerie. Al momento, abbiamo sentito la loro voce”. Lo afferma all’ANSA Samuele Pacchi uno degli infermieri italiani partiti per portare soccorsi dopo il sisma in Turchia, che sta operando nella città di Hatay.