Inutile fare il test sierologico per scoprire se siamo ancora protetti contro il Covid: dal numero di anticorpi è impossibile stabilire il livello di immunità. L’avvertimento arriva da Giancarlo Icardi, direttore dell’unità operativa di Igiene del policlinico San Martino, in un’intervista a Genova24.
“Non c’è un numero magico di anticorpi sopra il quale siamo protetti – spiega Icardi -è chiaro che averne 10mila per millilitro di sangue sia meglio che averne mille, ma non abbiamo un numero di riferimento”.
L’epidemiologo del San Martino, spiega inoltre che esistono altri meccanismi di difesa. “Il nostro sistema immunitario, che è più sofisticato rispetto a quello di altri animali, ha anche una risposta mediante cellule di memoria. Spesso e volentieri sono i nostri linfociti a proteggerci: ad esempio il vaccino contro il morbillo stimola tantissimo gli anticorpi circolanti ma soprattutto le cellule di memoria. Se anche non abbiamo anticorpi nel sangue, queste montano una risposta rapida contro il virus”.
Non è che il test sierologico sia però del tutto inutile: “I test sierologici – prosegue Icardi – anno un loro significato dal punto di vista epidemiologico e anche dal punto di vista individuale per chi, vaccinato, vuole verificare se il sistema immunitario ha risposto o meno alla vaccinazione”.
E sulla terza dose? Per Icardi non riguarderà tutti: “Ad alcuni soggetti potrebbe essere richiesta – spiega, come ai soggetti estremamente vulnerabili, che abbiamo vaccinato per primi perché hanno il sistema immunitario che non funziona benissimo”.
“Sulla terza dose somministrata a tutti, invece, consiglierei di andare più cauti – i soggetti vaccinati con due dosi che non presentano particolari situazioni di rischio hanno un grado di protezione sufficiente”.