MANTOVA – Quando era venuto alla luce, alle 2,31 della notte di Capodanno, Federico il primo neonato mantovano del 2020, pesava solo 600 grammi ed era lungo appena 33 centimetri. Era nato infatti prematuro alla 24esima settimana di gestazione.
Da allora il piccolo è sempre rimasto in terapia intensiva neonatale (TIN) all’ospedale Carlo Poma fino a oggi quando è stato dimesso e mamma Immacolata e papa Emanuele l’hanno così finalmente potuto portare a casa.
“Respirava da solo quando è nato – racconta la mamma commossa nel ricordare questi mesi- ma il 3 gennaio è stato intubato ed è iniziato un periodo molto complesso. Qui sono stati tutti molto gentili e professionali da subito. Hanno sempre risposto a tutte le domande che avevo e hanno accompagnato sia me che mio marito con una grande umanità, oltre che professionalità. Si è instaurato un bellissimo rapporto e ci siamo affezionati molto”.
“Siamo contenti ed emozionati per la dimissione di Federico perché è un po’ come se fosse anche figlio nostro – commenta Valeria Fasolato, direttore della Terapia Intensiva Neonatale – tutte le volte che riusciamo a dimettere un piccolino è una soddisfazione perché riuniamo la famiglia. È un lavoro di squadra con i genitori, quelli di Federico sono stati bravissimi”.
Emozionato anche Emanuele, il papà che ringrazia tutti, compresa la linea di comando del Quarto reggimento dove lavora perché si sono messi a disposizione per aiutarlo.
E ora, per questa famiglia riunita inizia una nuova sfida. Anche i nonni non vedono l’ora di conoscere di persona il nipotino, poiché alle difficoltà legate alla sua salute si è aggiunta anche l’emergenza dovuta al Covid.
“Un grazie di cuore a tutto il personale della TIN. È stata dura, ma rifarei tutto”, conclude la giovane mamma.
