Torre della Gabbia, Baschieri interroga il sindaco: “L’unica soluzione è acquistare l’ex Buca”

MANTOVA – Una nuova pagina si aggiunge alla complessa vicenda della Torre della Gabbia, storico edificio cittadino, tornato al centro del dibattito grazie a un’interrogazione presentata dal consigliere comunale di Forza Italia Pier Luigi Baschieri. Il tema è il contenzioso legale in corso tra il Comune di Mantova e il condominio di Palazzo Bonacolsi, legato alla riapertura al pubblico della torre medievale dopo i lavori di restauro conclusi nel gennaio 2023.

L’intervento di Baschieri punta il dito sulla mancanza di comunicazione da parte del sindaco Mattia Palazzi, a cui si chiede di riferire in Consiglio comunale e alla cittadinanza sullo stato del contenzioso, sulle modalità di esecuzione dei lavori e sul rispetto delle prescrizioni contenute negli atti notarili risalenti all’atto di compravendita del 1987.

I lavori – ricorda il consigliere azzurro -, iniziati nel 2017 e costati 2,3 milioni di euro di fondi pubblici, avrebbero dovuto portare alla valorizzazione e apertura della Torre. A questi si aggiungono ulteriori 400mila euro spesi per acquistare l’immobile al civico 96, ex condominio Cadenazzi, individuato dal Comune come ingresso per i visitatori. Ed è proprio questo appartamento a essere al centro della controversia.

Il condominio Palazzo Bonacolsi ha infatti avviato una causa civile contro l’amministrazione comunale – ricostruisce Baschieri -, dopo un tentativo fallito di conciliazione giudiziaria. La citazione in giudizio, datata 12 marzo 2025, contesta al Comune di aver violato i vincoli dell’atto notarile che imponevano la creazione di un accesso diretto da via Cavour, attraverso gli immobili al civico 102, evitando qualsiasi interferenza con gli spazi condominiali.

Secondo i residenti – prosegue l’azzurro -, il Comune avrebbe invece abbattuto muri perimetrali e realizzato opere edilizie non autorizzate, creando una servitù di passaggio interna al condominio, in contrasto con le disposizioni contrattuali e senza alcuna consultazione dell’assemblea. Inoltre, lamentano il mancato accesso agli atti e l’impossibilità di effettuare sopralluoghi all’interno dell’appartamento acquistato dal Comune.

Baschieri, nella sua interrogazione, sottolinea la gravità a suo dire della situazione, che rischia di tradursi in un danno economico per le casse comunali e in una possibile responsabilità erariale a carico degli amministratori coinvolti nel progetto. “Chi mai vorrebbe avere centinaia di persone in fila ogni giorno, all’interno del proprio spazio abitativo, in attesa di un ascensore che può ospitare solo cinque visitatori alla volta?”, si chiede retoricamente il consigliere.

Infine, l’interrogazione chiede se le contestazioni mosse dai residenti corrispondano al vero e quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione rispetto al futuro accesso alla Torre. E Baschieri suggerisce la soluzione: acquistare i locali dell’ex Buca in via Cavour per garantire un ingresso sulla pubblica via. “Il recupero della Torre della Gabbia, annunciato inizialmente dal centrosinistra come opera principale del mandato della giunta Palazzi – è la conclusione di Baschieri -, si è tramutata in un contenzioso legale con il rischio concreto di creare, dopo un investimento pubblico di quasi tre milioni di euro, un grave danno per le stesse casse comunali ed un rischio di responsabilità erariale degli amministratori locali coinvolti nel progetto. L’entrata alla Torre dovrebbe essere realizzata come pattuito sulla pubblica via, dagli immobili oggi in parte disponibili e siti ai numeri 98 e 102, e senza recare danno ai residenti che saranno presto convocati per la causa civile”.