Tregua a Gaza: Trump mediatore, cresce il fronte pro-Nobel al presidente Usa

Un passo storico verso la tregua in Medio Oriente. Nella notte, il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, definendolo “un grande giorno per tutti”. L’intesa, accolta con festeggiamenti nelle strade di Gaza, prevede il ritiro parziale delle forze israeliane (IDF) da gran parte del territorio — resteranno solo a Rafah — e l’avvio dello scambio tra prigionieri palestinesi e ostaggi israeliani ancora in vita.

Secondo quanto emerso, nelle prime 24 ore dall’entrata in vigore dell’accordo l’esercito israeliano inizierà il ritiro. Entro 72 ore, saranno rilasciati i 20 ostaggi israeliani, in cambio della liberazione di 1.950 prigionieri palestinesi. Il rilascio, secondo l’ambasciatore israeliano a Washington, potrebbe avvenire tra domenica e lunedì.

Tuttavia, nonostante l’annuncio ufficiale, il governo israeliano non ha ancora ratificato l’accordo. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato per oggi il gabinetto di sicurezza (alle 14 ora italiana) e il consiglio dei ministri (alle 15), chiarendo che il cessate il fuoco potrà iniziare solo dopo l’approvazione formale dell’esecutivo. Intanto, crescono le tensioni interne alla maggioranza: il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha già annunciato che voterà contro l’intesa.

Un punto critico rimane il disarmo di Hamas, su cui — secondo fonti di ABC News — non si è ancora trovata un’intesa definitiva. I negoziati su questo fronte continueranno, insieme a quelli sulla futura governance della Striscia di Gaza. Hamas ha confermato l’accordo, sottolineando che oltre al ritiro israeliano prevede l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e lo scambio dei detenuti. Entrambe le parti, Hamas e Netanyahu, hanno espresso ringraziamento al presidente Trump per la mediazione.

Trump candidato al Nobel per la Pace?
L’annuncio dell’accordo ha riacceso il dibattito internazionale su un possibile riconoscimento al presidente Usa. Il primo a sollevare l’ipotesi è stato il presidente israeliano Isaac Herzog, che ha definito Trump “determinante” nel processo di pace e ha espresso “infinita gratitudine” per il suo ruolo nella mediazione. “Merita il Premio Nobel per la Pace”, ha scritto su X. A stretto giro è arrivato il sostegno della destra italiana. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “Sembrava una provocazione mesi fa, ma se riuscirà davvero a fermare la guerra, i titoli per il Nobel li avrebbe eccome”. Anche Matteo Salvini, leader della Lega, si è espresso a favore: “Se le armi finalmente taceranno, Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace”.
Hamas e Netanyahu ringraziano Trump per la mediazione. Hamas ha confermato che l’accordo prevede, oltre al ritiro israeliano, l’ingresso di aiuti umanitari e lo scambio dei detenuti. L’arrivo del presidente Usa nella regione è atteso nei prossimi giorni.

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