Troppi suicidi nelle carceri lombarde, Forattini: “Servono case di comunità interne e più personale”

In foto: Antonella Forattini

MILANO – “Il rischio di suicidi è ancora molto elevato nelle carceri lombarde, dove Covid e pesante sovraffollamento hanno aggravato le condizioni di salute psichica di molti detenuti. L’aggiornamento del piano relativo al rischio suicidario negli istituti di detenzione, approvato dalla Giunta di Regione Lombardia pochi giorni fa, è un passo ma non basta. E’ necessario intervenire colmando la carenza di personale e sviluppando progetti sperimentali come quello di creare case di comunità anche all’interno delle carceri, dotate di personale sanitario multidisciplinare in grado di prendere direttamente in carico i pazienti”, queste le parole della presidente della Commissione Speciale Carceri di Regione Lombardia Antonella Forattini, che al prossimo assestamento di bilancio di fine luglio presenterà la proposta di istituire, in via sperimentale, case di comunità in alcune carceri lombarde.

“Nella proposta, che mi auguro venga condivisa da tutta la Commissione, ho inserito il carcere di San Vittore a Milano, la Casa Circondariale di Canton Mombello a Brescia, la Casa Circondariale Torre del Gallo a Pavia e la Casa Circondariale di Busto Arsizio. Si tratta di una prima sperimentazione che potrebbe, poi, allargarsi ad altre strutture. Con la presenza delle case di comunità interne, potranno essere messe insieme diverse professionalità, apparecchiature, ma soprattutto competenze”, spiega Forattini.

Altro aspetto fondamentale è poi, per Forattini, la necessità di integrare il personale: “La Regione deve trovate le modalità per incentivare il personale sanitario a rispondere alle chiamate che vengono fatte per ricoprire posti all’interno delle carceri. Serve, poi, investire sulla formazione del personale”.