Tumori al seno, il Poma in uno studio internazionale

Nel mantovano una ventina di punti vaccinali Covid. Intanto calano i ricoveri, al Poma si spera di ripartire con le chirurgie

MANTOVA – La Breast Unit del Carlo Poma, guidata da Massimo Busani, partecipa a uno studio internazionale sulla chirurgia senologica. Il primario ha firmato lo scorso settembre un articolo sulla prestigiosa scientifica Jama Oncology insieme a colleghi italiani, spagnoli, svizzeri e cileni. Per l’Italia, fra gli altri centri oltre all’ospedale di Mantova, hanno condotto lo studio i professionisti di Ieo, San Raffaele e Humanitas di Milano.
Nei tumori mammari di piccole dimensioni, al di sotto dei due centimetri, con un’ecografia ascellare e un esame clinico negativi, è possibile evitare la biopsia del linfonodo sentinella? Cambia l’incidenza sulla mortalità? Ecco la domanda a cui hanno risposto gli specialisti in questo lavoro che ha previsto una fase di reclutamento partita nel 2012 e terminata nel 2017, seguito da un follow up di cinque anni: 1.405 le pazienti coinvolte, 708 di loro sottoposte a biopsia del linfonodo ascellare, le altre 697 solo all’intervento chirurgico sul seno.
Si puntava a verificare se la possibilità di sopravvivenza a cinque anni senza malattia e la percentuale di recidive locali fosse analoga nei due gruppi trattati diversamente. La valutazione dei dati ottenuti è stata progressivamente allineata anche con risultati registrati in altri studi clinici sul tumore alla mammella condotti nel corso degli stessi anni.
I professionisti hanno concluso che la biopsia del linfonodo sentinella può essere evitata prevalentemente in donne con tumori di piccole dimensioni, con valutazione strumentale ascellare negativa e nel caso in cui la conoscenza dello stato linfonodale non condizioni il trattamento adiuvante della paziente.
Sempre nell’ottica di una de-escalation nella terapia chirurgica del tumore al seno, la Breast Unit di Mantova sta inoltre partecipando a un altro trial multicentrico internazionale che si prefigge di limitare il più possibile la dissezione linfonodale ascellare nelle pazienti con linfonodi ascellari metastatici e che sono stati sottoposti a chemioterapia preoperatoria.
La Breast Unit del Poma è l’unica struttura autorizzata in provincia di Mantova al trattamento della patologia neoplastica della mammella. Ne fanno parte radiologi, anatomopatologi, medici nucleari, chirurghi oncoplasti, oncologi, radioterapisti, ginecologi, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, genetisti, estetisti, case manager e data manager, che seguono un approccio multidisciplinare condividendo collegialmente i casi che si presentano. Ogni anno vengono operati trattati oltre 400 tumori della mammella.

(Adnkronos)