MANTOVA – Prevenire i contagi da Coronavirus nelle aziende e quindi tutelare i lavoratori. Aspetto primario in un contesto dove il propagarsi del virus sta mettendo a dura prova anche la provincia di Mantova. Cisl Asse del Po ha chiesto e ottenuto il pieno appoggio dal prefetto di Mantova Carolina Bellantoni atto alla promozione di tutte quelle azioni a sostegno della salute e della salvaguardia della sicurezza delle maestranze, così come a raccogliere ed intervenire a tutte le segnalazioni di violazione o mancato rispetto del norme per prevenire il contagio da coronavirus nei luoghi di lavoro.
“Il Prefetto ci ha rassicurato che farà tutto il possibile per reprimere laddove c’è un violazione della legge, nonché di attivarsi con tutti gli organi di controllo e di prevenzione per garantire il rispetto della salute sul lavoro – ha dichiarato Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po -. Questo è un fatto molto importante, perché conferma che l’emergenza da Coronavirus deve essere affrontata a tutti i livelli istituzionali, affinché la salute venga prima di tutto. Inoltre, nell’incontro abbiamo chiesto, la costituzione di un osservatorio della situazione composto oltre che dalla Prefettura, dalle parti sociali (sindacato e associazioni datoriali), Spsal dell’Ats e ITL, in modo da monitorare congiuntamente l’applicazione del Protocollo condiviso delle misure per il contrasto del coronavirus. Infine – conclude il sindacalista – abbiamo proposto che anche i sindaci, nella loro qualità di autorità alla di pubblica sanità e nelle loro competenze di disciplina e controllo delle attività commerciali e produttive, sono di grande aiuto e di notevole importanza nel controllare le imprese e nel dare loro le indicazioni essenziali per rispettare la salute dei lavoratori. Come ultimo aspetto, nei prossimi giorni scriveremo a tutte le associazioni datoriali, comprese quelle del settore delle Case di Riposo, perché se da un lato sono in costante aumento le attività che stanno realizzando un fermo parziale o totale delle attività quali la Marcegaglia, il Gruppo Mauro Savioli, il Gruppo Fratti, la Marconi, Kosme, altre quali quelle del settore agroalimentare, della logistica (molto spessa gestita in appalto), delle pulizie, del credito (banche e assicurazioni), delle superfici commerciali, delle imprese e cooperative di pulizia e delle Case di Riposo stanno operando a pieno regime, ma mancano o sono parziali l’uso dei dispositivi per la sicurezza, in particolare le mascherine. Pertanto, continueremo a vigilare, sostenere e chiedere le verifiche, in tutti questi ambienti lavoro, del rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Già dalla scorsa settimana si sono attivate le RSU e le Federazioni di categoria in tal senso, e lo continueremo a fare anche rivolgendoci alle autorità competenti nel caso di siano violazioni di quanto disposto dal governo. Ci sono imprese che fin da subito si sono attivate per porre in fermo le attività ricorrendo alle ferie, ai permessi e agli ammortizzatori sociali, e questo è un segno di civiltà che va riconosciuto ed apprezzato, perché è in questo modo che un’impresa acquisisce il valore sociale così come recita il codice civile. Pensiamo che queste devono essere imitante ancor di più da chi non sta comprendendo che per sconfiggere il coronavirus si deve anteporre la vita delle persone e non gli egoismi e le speculazioni di ordine economico”.