Tutto pronto per il trasferimento di altre 31 opere di Freddi al Ducale ma una delle eredi lo blocca impedendo l’accesso alla villa

Tutto pronto per il trasferimento di altre 31 opere di Freddi al Ducale ma una delle eredi lo blocca impedendo l'accesso alla villa
Il cancello della villa a San Silvestro durante il tentativo fallito di trasferimento delle opere

SAN SILVESTRO (CURTATONE) Era tutto pronto e così ieri davanti alla grande villa di San Silvestro del compianto imprenditore Romano Freddi erano arrivati, tra gli altri, il presidente dell’omonima Fondazione Enzo Tonghini, il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso, il notaio Francesco Besana, e due funzionari della Soprintendenza.
Erano tutti li per sovrintendere alle operazioni di trasferimento di 31 opere d’arte custodite nella villa che avrebbero dovuto andare ad implementare la collezione Freddi custodita a Palazzo Ducale che ne conta già 85.
Tutto però è andato a monte perchè una delle eredi, così come raccontato dai presenti, avrebbe impedito di fatto l’accesso alla villa, sede peraltro della stessa Fondazione intitolata a “Romano e Raimonda Freddi” costituita dall’imprenditore quando era ancora in vita col preciso scopo di valorizzare le opere d’arte da lui raccolte in tanti anni mettendole a disposizioni di tutti i mantovani e degli amanti dell’arte e depositandole per questo scopo a Palazzo Ducale. Gli obiettivi della Fondazione vennero poi ribaditi da Freddi anche nel testamento.
Nonostante tutto questo, Francesca, nipote di Romano, avrebbe negato l’accesso alla villa impedendo il trasferimento delle opere. Una vicenda che vede invece sua zia Federica, figlia di Romano, e componente della Fondazione, assolutamente decisa a rispettare le volontà del padre a far si che le opere possano essere portate al Ducale.
Dovrebbero essere circa 350 alla fine i capolavori d’arte trasferiti da San Silvestro al Ducale tra l’altro catalogati negli anni scorsi proprio da L’Occaso.
Nella reggia gonzaghesca tutto è pronto nella Sala delle Armi per il riallestimento della collezione la quale poi, una volta completata, si svilupperebbe in altri spazi appositamente sistemati tra cui la Cappellina del Bertani.
Federica Freddi più volte, intervenendo al Ducale anche alla presentazione del restauro degli ambienti che dovranno ospitare la collezione, ha ribadito come il sogno del padre fosse proprio quello di “rendere visibili al pubblico quelle opere raccolte in trent’anni di minuziosa ricerca”. 
Cosa accadrà dunque ora? Tra chi non ha potuto accedere alla villa c’è chi fa presente come il fatto assuma una notevole gravità sotto molteplici profili anche perchè è stato negato l’accesso alla sede della Fondazione ai rappresentanti della Fondazione stessa, impedendo loro di operare secondo la mission di quest’ultima. 
Smorza i toni invece il presidente Enzo Tonghini, a fianco di Freddi per molti anni anche nella sua carriera da dirigente sportivo che dichiara: “Sono convinto che alla fine troveremo una soluzione. Abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione”.