Uccisa nel 1941 dai sovietici per aver aiutato i militari italiani: ricordata l’ucraina Juliana Andr

MANTOVA – Ricordata questa mattina Juliana Andr davanti al monumento a lei dedicato  nei giardini di Colle Aperto. La donna ucraina è stata uccisa dai soldati sovietici nel 1941 durante la Seconda Guerra Mondiale per aver aiutato i militari italiani, tra cui diversi mantovani.

Durante una cerimonia istituzionale, sono state deposte due corone di alloro, una del Comune di Mantova e l’altra dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, mentre una volontaria ucraina ha donato alle autorità i girasoli, i fiori che sono diventati simbolo della solidarietà in questa fase acuta del conflitto bellico.

Presentati dal presidente provinciale dell’Unci Corrado Andreani, sono intervenuti il Presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti e lo studioso Domenico Morandi. Al loro fianco c’era l’intero direttivo dell’Unci.

Il monumento dedicato ad Andr, un cippo marmoreo di granito di 50 quintali, risale al novembre del 2001: fu creato su proposta da Morandi, allora presidente dell’Unione Nazionale Italiana dei Reduci di Russia, in collaborazione con il Comune di Mantova.

Il valore di questa donna è stato quello di offrirsi volontaria per portare dell’acqua ai soldati – tra i quali diversi mantovani – dell’80° Fanteria circondati da alcuni giorni dalle forze dell’Unione Sovietica, in un piccolo paese in Ucraina, affidando ai militari mantovani i suoi due figlioletti. Mentre raccoglieva l’acqua da un pozzo è stata colpita a morte da un cecchino sovietico. La donna è stata sepolta accanto ad alcuni militari mantovani nel vicino cimitero ucraino.
“Ringrazio l’Unci – ha detto Allegretti – per avere avuto la sensibilità di proporci questa iniziativa. Questo episodio ci racconta che anche in presenza di un evento tragico come la guerra non bisogna mai smarrire i valori dell’umanità e della solidarietà”. Proprio
Morandi ha ricordato come è nata l’idea di realizzare il monumento ed ha rievocato i momenti preparatori, il successo di pubblico e partecipazione che ha caratterizzato l’inaugurazione. “Occorre prendere spunto dal tragico evento che ricordiamo oggi – ha concluso – per fare una riflessione sulla guerra in corso. Dobbiamo ringraziare coloro che hanno prestato e prestano il proprio aiuto alle persone mostrando amicizia e fratellanza verso chi sta soffrendo”.