MANTOVA – Le travi annerite lasciate volutamente a vista, anzi valorizzate da un’illuminazione creata ad hoc, sono la testimonianza tangibile di quanto accaduto 105 anni fa in via Cavour 49 in pieno centro città.
Durante le “giornate rosse” del 3-4 dicembre del 1919 i rivoltosi entrarono in una di quelle che è stata forse l’ultima armeria del capoluogo virgiliano uccidendo il proprietario Cesare Fretta che ha tentato in tutti i modi di difendere la sua attività. Non contenti hanno appiccato un incendio che solo per miracolo non ha fatto crollare l’intero palazzo.
Dopo diverse attività che si sono susseguite negli anni in quei locali, nel 2019, i quattro soci del ristorante Sücar Brüsc, Giovanni Lodi, Luca Massaro, Mattia Mozzi e Michele Crestale lo hanno ristrutturato. Alla vista delle travi non hanno avuto dubbi e hanno voluto assolutamente mantenere le tracce di uno di quegli episodi che ha fatto la storia di Mantova, ma non solo: ogni 3 dicembre da quanto hanno aperto il locale, infatti, organizzano un momento da condividere con i cittadini e le attività vicine per ricordare quando accaduto e depongono una corona di alloro sotto il busto di Cesare Fretta proprio a fianco alla porta del locale. Poco più in là una targa racconta la sua storia.
“Vogliamo commemorare quello che per noi è un eroe, era un armaiolo, un soldato, un commerciante: Cesare Fretta, titolare di una delle ultime armerie di Mantova. Una persona che, per difendere la sua attività, è stato ucciso nel retro del locale” – racconta Giovanni Lodi, uno dei titolari del Sücar Brüsc – “le travi ne portano ancora i segni, le testimonianze ci dicono che il fumo e la cenere aveva invaso anche gli appartamenti ai piani superiori. Noi siamo arrivati nel 2019, a cent’anni giusti dalla morte di Fretta e da allora abbiamo voluto mantenere alto il ricordo di una persona che per noi è un simbolo perchè ha dato la sua vita per difendere le sue mura, un gesto eroico che rappresenta il carattere distintivo della mantovanità e del coraggio del commercio mantovano”.
E così, come da tradizione, anche questa mattina gli amici e i vicini di casa del ristorante si sono radunati sotto il busto di Cesare Fretta per rendergli omaggio con la corona di alloro, proseguendo con un aperitivo tutti insieme per stare in compagnia e cementare ancora di più il legame tra cittadini, commercianti e il passato che ha fatto la storia.