Un distretto per far fronte alla crisi del piccolo commercio

PEGOGNAGA – Grandi distribuzioni, vendite on line, calo demografico, invecchiamento della popolazione sono le maggiori, non uniche, cause delle difficoltà incontrate dal piccolo commercio nei paesi della provincia.
A Pegognaga i commercianti, nonostante l’intenso traffico veicolare assecondato dal casello dell’Autobrennero, riscontrano il progressivo rallentamento dell’attività. Preoccupata la stessa amministrazione comunale promuove e asseconda iniziative, come “Io compro a Pegognaga”, a sostegno del settore sspecie in occasione delle grandi festività. Ma sono interventi periodici e non strutturali. Non possono quindi dare riscontri positivi continuativi. In consiglio comunale la candidata sindaco del centrosinistra Viola Messori sul tema ha chiesto «Quali azioni concrete sono state fatte per rilanciare il commercio a Pegognaga e nelle frazioni?» Stefano Schivi capogruppo di maggioranza «Stiamo costituendo il Distretto del Commercio. In proposito abbiamo già dato informazioni attraverso la stampa a nome dei quattro Comuni, Gonzaga, Motteggiana, Pegognaga, Suzzara».
Teresa Morbio di RiAttiviamo Pego «Non conosco l’intervento sul Distretto». Schivi «Uno scritto di Messori dice “Il Distretto del Commercio al palo”: tutti e quattro i Comuni ci siamo meravigliati. Il Distretto è la collaborazione tra gli enti locali, gli unici che non fanno parte di altri distretti. E’ una progettualità lungimirante che si sviluppa sul triennio ’24-’25-’26. Si propone di promuovere il territorio in coordinazione con Camera di Commercio e associazioni di categoria. Il Distretto è riconosciuto da Regione Lombardia. Dà la possibilità di partecipare a bandi di risorse non per il caro-bollette, bensì per incentivare la collaborazione tra enti locali e Commercianti. Il progetto è abbozzato a grandi linee. Coinvolgerà le pro Loco in modo da incentivare la gente a muoversi. E’, in pratica, una promozione del territorio tramite sinergie tra comuni e commercianti». Necessario è che gli enti locali affrontino la problematica con una strategia d’incentivazione occupazionale e abitativa nella prospezione dell’accrescimento demografico.

Riccardo Lonardi