Alla Poliambulanza di Brescia il 60% degli interventi eseguito dai cardiochirurghi del Poma. Il Centro individuato come Hub

devono essere trattate in emergenza urgenza, non procrastinabili per un periodo superiore ai due mesi

MANTOVA – Dal 13 marzo un intervento di urgenza al giorno. Sono quelli eseguiti alla Poliambulanza di Brescia, identificata come uno dei Centri di riferimento da Regione Lombardia per la cardiochirurgia nell’ambito della riorganizzazione effettuata per la gestione dell’epidemia. E ben il 60% degli interventi è stato eseguito dai professionisti della struttura di Cardiochirurgia dell’ospedale Carlo Poma, diretta da Manfredo Rambaldini.
L’equipe mantovana, una tra le eccellenze a livello nazionale, ha garantito finora dunque la maggioranza degli interventi cardiochirurgici eseguiti a Brescia, “tutti con carattere di urgenza – spiega il primario Rambaldini – in quanto gli interventi che possono essere rinviati sono stati posticipati per evitare che i pazienti accedano in questo periodo ad ambienti ospedalieri.”
Sono sei gli specialisti dell’equipe cardiochirurgica del Poma. In questo momento si dividono metà a Brescia e metà a Mantova dove comunque continuano anche qui a venir assicurati gli interventi d’urgenza. Rambaldini si sposta a seconda delle necessità. “Da quando è partita la riorganizzazione dovuta all’emergenza Covid – continua il primario- a Mantova abbiamo fatto un solo intervento per dissezione aortica. Anche qui abbiamo infatti rinviato tutti gli interventi che non avevano carattere di urgenza”.
La Poliambulanza di Brescia è uno dei Centri Hub identificati dalla Regione per la cardiochirurgia per l’attuale situazione di emergenza. Vi fa riferimento un bacino di circa 3 milioni di abitanti delle province di Brescia, Bergamo e Mantova.
Insieme all’ospedale bresciano, gli altri Centri individuati per gli interventi cardiochirurgici di emergenza urgenza, non procrastinabili per un periodo superiore ai due mesi, sono IRCCS Monzino, Ospedale di Legnano e Ospedale San Raffaele.