“Un padre possessivo di cui liberarsi e il desiderio dell’eredità”: Rosa lo avrebbe ucciso per riavere la sua vita

SUZZARA – E’ rimasta impassibile Rosa Capuano questa mattina quando i carabinieri l’hanno arrestata con l’accusa di omicidio premeditato del padre Francesco e di detenzione illegale della pistola con cui gli avrebbe sparato la mattina del 23 dicembre scorso nel garage della loro abitazione a Suzzara. La donna, 46 anni disoccupata, è stata arrestata a Giuliano in Campania (Napoli) dove era ospite della sorella dato che la casa di via Biolcheria a Suzzara è ancora sotto sequestro.

L’OMICIDIO E LE INCONGRUENZE NEL RACCONTO DELLA DONNA 

Dal giorno dell’omicidio, Rosa aveva continuato a ripetere ai carabinieri del Nucleo operativo di Mantova, coordinati dal tenente colonnello Giorgio Feola, che con i colleghi della compagnia di Gonzaga stanno conducendo le indagini, di aver trovato il padre esamine in auto nel garage dopo essersi allontanata per tornare nel loro appartamento a prendere le sigarette e il fazzoletto che si era dimenticata. In un primo tempo aveva detto di essersi assentata per 40 minuti per poi aver ridotto a 20 minuti questo tempo nelle versioni successive del suo racconto.
Proprio in queste ore sta avvenendo il trasferimento della donna nel carcere di Mantova: nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di garanzia.
La procura di Mantova ha raccolto gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Il movente dell’omicidio, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbe da attribuire alla volontà della donna di affrancarsi dalla figura paterna, ritenuta possessiva, nonché alla convinzione dell’indagata di divenire erede universale.

IL DIFFICILE RAPPORTO CON IL PADRE CHE ACCUDIVA 

Di quanto fosse difficile vivere con il padre che le avrebbe lasciato pocchissimi spazi per lei Rosa l’avrebbe ripetuto più volte agli inquirenti che avrebbero tra l’altro raccolto indizi importanti anche dalle intercettazioni. L’uomo camminava a fatica e aveva sempre bisogno di averla accanto, un fardello che per la figlia stava diventando sempre più pesante da sopportare e che nei suoi pensieri avrebbe dovuto avere come ricompensa finale la sua eredità nonostante la presenza della sorella e di altri due fratelli. A tal proposito pare che i Ris, durante il sopralluogo del 30 dicembre scorso nella casa e nel garage di via Biolcheria, abbiano trovato elementi ritenuti importanti.

ANCHE L’EREDITA’ TRA I MOVENTI  

Francesco Capuano, 79 anni, era un ex bidello in pensione rimasto vedovo alcuni anni fa. La casa di Suzzara era di sua proprietà. Possibile che Rosa sia arrivata a freddarlo con tre colpi di pistola stile agguato mafioso per entrare in possesso di quella che lei riteneva un’eredità che avrebbe dovuto spettare solo a lei? O forse questo pensiero si è associato a quello che probabilmente era il suo desiderio maggiore: affrancarsi da quel padre che non le consentiva di avere una vita propria.
E per portare a termine l’efferato delitto avrebbe agito da sola? Al momento sembrerebbe di si anche se le indagini sono tutt’ora in corso e potrebbero far luce su altri elementi importanti della vicenda, come su dove sia finita la pistola utilizzata per uccidere Francesco Capuano che finora non è stata trovata e come la donna, accusata anche di possesso illegale dell’arma, abbia potuto procurarsela.