MANTOVA – La circolare sulla possibilità di uscire per i bambini accompagnati non scatena le polemiche solo tra Governo e Regioni ma anche tra gli stessi medici.
A Mantova la pediatra Sara Guerresi, in un post su Facebook, ha dichiarato: “la realtà è che un’oretta davanti a casa con un solo genitore accompagnatore a prendere una boccata d’aria on gioverà in alcun modo il contagio ma aiuterà di molto i grandi dimenticati di questa pandemia, i bambini. Soprattutto coloro che non hanno la possibilità di uscire in un giardino ne su un terrazzo. I risvolti di questa quarantena sui bambini ci sono eccome e questa decidione è stata presa per tutelare la loro salute psico-fisica”.
Non ha perso tempo a risponderle il primario della pneumologia dell’ospedale Carlo Poma Giuseppe De Donno, di certo il medico simbolo a Mantova della lotta contro il Covid, lui che dall’inizio dell’emergenza è in prima fila con il suo staff a rischiare la vita ogni giorno per curare i malati, e che in più occasioni ha ribadito il fatto che l’unica possibilità per sconfiggere il virus è stare tutti in casa.
“Se lei fosse la pediatra dei miei figli la ricuserei immediatamente – scrive De Donno – Ma studiare un po’ no vero? Mi porta la letteratura in merito? Soprattutto mi porta la letteratura che dimostra quanto da lei sostenuto? Perche forse, anche se le da fastidio la mia visibilità, forse dovrebbe studiare quanto i bambini possano essere vettori inconsapevoli.
Daltronde, in un paese dove Burioni ha detto che in Italia il virus non sarebbe mai arrivato, dove la Mussini ha detto che sarebbe stata una semplice influenza, dove il Ministro ha detto che sarebbero stati colpiti solo anziani, beh, in un siffatto paese c’è spazio anche per i Pediatri (ahimè) come lei.
Per fortuna esistono meravigliosi genitori che mi hanno inviato il video che ho postato. Aspetto il suo di video. Coi suoi bambini.
Non le dico che è una mammalucca.
Le dico che io #nonsonomammalucco e ripeto che #icontisifarannodopo. La calcolatrice, cara mia, non si scarica, ed io provo un po’ di vergogna anche per lei. Sara Guerresi! #vinciamonoi!”
Sui social fino a questo momento si è levato un coro di plausi per De Donno con molta gente terrorizzata che questo provvedimento del Ministero possa vanificare i primi risultati raggiunti, a caro prezzo, nel contenimento dei contagio.
Anche il Ministero dell’Interno, subissato di critiche e di polemiche, è dovuto intervenire poco fa specificando: “Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus, per il momento, non cambiano. Nella nota sulle uscite con i bambini viene specificato che “si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute. Per quanto riguarda l’attività motoria “è stato chiarito che, fermo restando le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse”.
Dunque anche il governo tenta di arginare il fiume di polemiche levatesi dopo la circolare di ieri sera. Di certo quel che emerge chiaramente anche dal contenuto della spiegazione del Viminale è che non è prevista “l’oretta fuori con i figli” a cui accennava la pediatra mantovana ma uscite solo dettate da motivate situazioni di necessità o di salute.
Nell’attesa di vedere i prossimi sviluppi a livello istituzionale, non resta che vedere come si comporterà la gente, nella speranza davvero che il tutto o quasi non venga vanificato. Le migliaia di morti di questa tragedia senza precedenti sono lì a ricordarcelo.